Capitolo 6: Documenti Proibiti
La biblioteca era immersa in un silenzio spettrale, rotto solo dal fruscio leggero dei passi di Cara. La penombra danzava tra le scaffalature polverose, ogni ombra sembrava scrutare i suoi movimenti, segretamente consapevole di ciò che stava per scoprire. I suoi occhi si posarono su un vecchio manoscritto coperto da uno spesso strato di polvere, incastonato tra libri che nessuno aveva toccato da decenni. Le sue dita si allungarono verso di esso, esitanti, e non appena sfiorò la rilegatura consumata, un brivido le attraversò la spina dorsale.
Cara sottovoce, “Cos'è questo?”
Si chinò, sforzandosi di vedere meglio nel chiarore debole della lampada accanto a lei. Nonostante la cautela, l'urgenza che sentiva nel suo petto la spingeva ad andare oltre. Aprì il manoscritto, le pagine ingiallite emanavano un odore pungente di umidità e segreti dimenticati. I suoi occhi scorsero veloci le righe, fino a quando un nome, un solo nome, le fece fermare il cuore: *Valerio*.
Cara, “Non può essere vero…”
Il sangue le si gelò nelle vene mentre i dettagli raccapriccianti di crimini atroci venivano riportati con una fredda precisione. Falsificazioni, corruzione, omicidi... ogni pagina raccontava un inferno. E in quel dedalo di accuse, il nome di Dante spiccava come una macchia nera nel tessuto già corrotto della sua famiglia.
Cara con voce tremante, “Dante... perché non mi hai mai detto nulla di tutto questo?”
Ricordò i momenti passati con lui, il suo fascino irresistibile, la sua voce rassicurante, e adesso, ogni gesto sembrava un inganno. Aveva iniziato a fidarsi di lui, ma ora la sua fiducia era in frantumi.
Un rumore improvviso alle sue spalle la fece sobbalzare. Si voltò di scatto, e davanti a lei apparve un uomo alto, con il volto nascosto nell'ombra, ma con occhi freddi che sembravano perforarla.
Uomo misterioso con voce bassa e minacciosa, “Non dovevi leggere quei documenti.”
Cara fece un passo indietro, cercando di mantenere la calma, ma sentiva il cuore battere furiosamente contro il petto.
Cara cercando di mascherare il panico, “Chi sei? Cosa vuoi da me?”
Uomo misterioso, “Se vuoi continuare a vivere, smetti di indagare. Il prossimo passo potrebbe essere fatale per te. E credimi, chiunque tenti di fermarti non sarà così misericordioso come me.”
Cara sfidandolo, “Non ho paura di te. Non ho paura di scoprire la verità.”
L'uomo le si avvicinò, il suo respiro caldo sfiorava il viso di Cara.
Uomo misterioso sussurrando con veleno, “La verità ti distruggerà. Ti ridurrà in cenere. E non sarà Dante a salvarti. Lascia perdere, mentre sei ancora in tempo.”
Cara cercò di trattenere le lacrime, sentendo il peso della sua scelta davanti a sé. Il pericolo era reale, ma altrettanto lo era la sua determinazione. Non poteva tirarsi indietro adesso, non dopo aver scoperto tanto.
Cara ferma, ma con voce spezzata, “Non ti lascerò intimidirmi. Andrò fino in fondo.”
L'uomo la fissò per un lungo istante, poi, senza una parola, si allontanò nella penombra, lasciando dietro di sé solo il silenzio opprimente della biblioteca. Cara crollò su una sedia, le mani tremanti, ma lo sguardo deciso. Doveva affrontare Dante, e chiedergli spiegazioni.
Poche ore dopo, Cara si trovava faccia a faccia con Dante nel suo appartamento. Il suo sguardo tradiva l'inquietudine, ma Dante, come sempre, sembrava impassibile.
Cara accusatoria, “Ho trovato quei documenti. E non puoi più negare nulla.”
Dante la fissò, il suo volto rimase immobile, ma i suoi occhi si fecero più scuri. Fece un passo avanti, avvicinandosi a Cara, ma lei non si mosse.
Dante freddo, “Quali documenti?”
Cara con rabbia crescente, “Non fare il finto tonto con me! Ho letto tutto. So che sei coinvolto in crimini che non avrei mai immaginato. La tua famiglia… tu... siete tutti colpevoli.”
Il silenzio cadde nella stanza come un macigno. Dante chiuse gli occhi per un momento, poi li riaprì, il suo sguardo più intenso che mai.
Dante calmo, ma minaccioso, “Non capisci niente, Cara. Quei documenti non raccontano tutta la verità.”
Cara furiosa, “Verità? La verità è che hai mentito! Mi hai nascosto tutto questo mentre cercavo di fidarmi di te!”
Dante si avvicinò ulteriormente, il suo respiro era caldo e le sue parole fredde come il ghiaccio.
Dante imperturbabile, “Non tutto è come sembra. E tu non sai in cosa ti sei cacciata.”
Cara lo guardò negli occhi, cercando di capire se c'era una traccia di rimorso in lui, ma tutto ciò che vedeva era un uomo consumato dai segreti.
Cara sconvolta, ma determinata, “Allora spiegami, Dante. Spiegami cosa devo capire. Perché se non lo fai, me ne andrò. E questa volta per sempre.”
Il volto di Dante si fece più duro, e per un attimo, sembrò come se stesse per cedere, ma poi la sua voce si abbassò, carica di una minaccia sottile.
Dante sibilando, “Se te ne vai ora, Cara, non tornerai mai più. E fidati, non vorrai essere da sola con quello che hai scoperto.”
Cara sentì il peso delle sue parole come un macigno, ma sapeva che non poteva più lasciarsi manipolare. Senza un’altra parola, afferrò la sua borsa e si diresse verso la porta. Ma prima che potesse raggiungerla, il telefono squillò. Il suono ruppe la tensione nella stanza come un colpo di pistola.
Cara si fermò, il cuore le batteva forte mentre afferrava il telefono con mani tremanti. Dall’altra parte, una voce fredda e familiare parlò.
Voce misteriosa, “Dante è responsabile della morte di tuo fratello.”
Cara lasciò cadere il telefono, il mondo attorno a lei si fermò.