8. I FRATELLI IVANOV (2).
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Mio padre ha detto che dovremmo portare il mio caro fidanzato a conoscere Mosca, cosa che il ragazzo, molto ingenuo, ha accettato e so che lo fa apposta, visto che vuole solo infastidire il mio bel marmocchio, ma quello che non tiene in conto è che Luca, di solito, è molto pericoloso se viene attaccato o se vede che vogliono cospirare contro di lui, Se mio fratello vuole, lo aiuterò con tutto il piacere del mondo, ma sappiamo entrambi che non possiamo ucciderlo e mio padre si arrabbierebbe molto se rovinassimo il suo nuovo accordo, nel quale non ho ancora capito cosa ci guadagnava a lasciarmi come parte del contratto, ma lo scoprirò più tardi, ora voglio solo sfruttare al massimo il tempo che ho con mio fratello.
"Allora... dove stiamo andando?" Il signor D'angelo mi distoglie dai miei pensieri e io ero così concentrato che ho dimenticato che abbiamo con noi una zavorra, anzi tre zavorre, una delle quali avevo già visto prima.
"Guardo mio fratello che mi fa un sorriso mentre dice il nome di uno dei bar più pericolosi della città, ma uno dei migliori secondo me.
"Che cosa significa il nome in italiano?" interviene il ragazzo con i capelli neri, le labbra carnose e la bassa statura, al quale sorrido maliziosamente, ma è mio fratello a rispondere.
"Significa morte improvvisa e non è lontano, non preoccuparti, non li uccideremo lì", sorrido, perché mio fratello ha un grande talento per le domande stupide.
"Vedo..." parla il signor D'angelo e mi guarda direttamente attraverso lo specchio, il che mi rende un po' nervoso ad essere sincero, non so se sia la sua voce così profonda ed eccitante o i suoi occhi marroni che sembrano voler decifrare qualcosa dentro di me, oltre a quella bellezza unica che ha con i suoi capelli lunghi e la sua pelle di grano che lo rende piuttosto bello, dovrei essere cieco per non notarlo, il fatto è che mi rende fottutamente nervoso.
Arrivammo al locale e quando lo videro rimasero stupiti e non si aspettavano di vedere tutto questo, il vnezapnaya smert' è uno dei bar più pericolosi della città, oltre ad essere il bar di mio fratello, cosa di cui lui va fiero. Io e Luca venivamo ogni venerdì a divertirci mentre lui era via per due mesi, non potevo stare con lui, cosa che mi riempiva di tristezza ed ero un po' depresso, ora che c'era lui ero solo grato che il mio bel marmocchio fosse qui con me a sostenermi in tutta questa follia che papà aveva escogitato.
Entrammo nel locale e notai che i duraki ci seguivano, un po' preoccupati per la facciata del locale, e anche se non nego che quelli che c'erano li guardavano un po' straniti, visto che non era normale vedere gente in giacca e cravatta in questo posto, a parte Luca che si vestiva sempre così e io, come ogni brava ragazza dovevo avere un bel colore, cosa che non mi dispiaceva a dire il vero, perché la realtà è che sono una cattiva ragazza con gusti da brava ragazza, non giudicatemi.
Quando sono al centro sento delle urla, cosa che mi fa mordere il labbro inferiore e guardare mio fratello pieno di eccitazione, perché a quanto pare ha organizzato dei combattimenti per oggi, cosa che adoro perché mio fratello potrebbe combattere e mi piace vedere come mio fratello distrugge chiunque osi toccarlo, per non parlare del fatto che adoro vederlo a torso nudo, diavolo devo fare qualcosa con i miei ormoni, a quanto pare sono una donna impegnata, e non credo che al signor D'angelo piacerebbe vedere la sua futura moglie sbavare per suo fratello.
"Ho fatto un nuovo anello". Luca mi guarda e mi fa l'occhiolino, in quello che mi fa tremare le gambe e battere il cuore all'impazzata, mentre le mie guance non possono fare a meno di diventare cremisi.
"Mi piace Luca, pensavo che avresti messo solo delle cravatte nuove, ma l'anello è bellissimo, e poi è rosa?", sorride e fa un cenno con la testa mentre io mi precipito verso di lui e sorrido felice, perché so che il colore dell'anello è il mio colore preferito, cosa che mi riempie di eccitazione.
"e aspettare che si riempia di sangue, e che sia io a farlo accadere..." Dio cosa darei per baciarlo appassionatamente in questo momento, ma qualcuno fa un rumore con la gola che fa scoppiare la nostra bolla di felicità.
"Mi dispiace interrompere, ma dove possiamo trovare qualcosa da bere?", mio fratello lo guarda con un sorriso stampato in faccia, mentre io sorrido in modo così fisso e la verità è che mi fa male la mascella a farlo, in modo così continuo e a tempo.
"Signor D'angelo, mi dispiace di essermi dimenticato della sua esistenza, naturalmente le porterò da bere, qualche preferenza? Abbiamo tutti i tipi di liquori in questo posto", mi guarda con un mezzo sorriso e guarda i ragazzi.
"Vorrei venire con te, così non devi portarli da solo, se non ti dispiace?" Maledizione come odio questo fottuto ragazzo ricco.
"Mio fratello annuisce e rivolge al signor D'angelo uno sguardo omicida.
Entriamo nel resto del locale e lo porto al bar per ordinare da bere per il ragazzo ricco e i suoi cani da guardia, dove lui continua a guardarmi e io cerco di non farci caso, ma non ci riesco, così lo affronto per scoprire cosa vuole quest'uomo da me, se non rovinare tutta la mia monotona vita.
"Posso aiutarla in qualcosa, signor D'angelo?", sorride e scuote la testa, poi cambia idea e le fa un cenno con la testa.
"Ancora non capisco cosa ci faccia una ragazza come te in un posto come questo", sorrido e scrollo le spalle.
"Cosa ti aspettavi che ti portassi in quel posto snob di Mosca dove servono bei drink colorati e ombrellini decorativi?", sorride e fa spallucce.
"Nel momento in cui sono arrivate le bevande, stavo per prenderle, ma lui mi ha interrotto con molta cautela, a quanto pare soprattutto con prudenza.
"Rimane in silenzio per un attimo, ma poi fa una grossa risata, che non capisco cosa ci sia di tanto divertente, inoltre non posso negare che ha un bellissimo sorriso, oltre al suo portamento squisito, concentrati Dayana, ricorda che sei innamorata di tuo fratello, non di questa apparizione.
"Lo terrò a mente per il prossimo drink, non vorrei che mi drogasse e che abusasse di me, signorina Ivanov", ora mi fa un sorriso che in realtà mi ha reso un po' nervoso.
"Credo che il suo ego sia un po' alto, signor D'angelo, perché mi creda se mai la drogherò non sarà per violentarla", questa volta gli sorrisi maliziosamente, lasciandolo in piedi vicino al bancone mentre prendevo tre bicchieri dal bar, mi avvicinavo ai suoi cani da guardia e glieli porgevo.
Mi avvicino a mio fratello e gli sorrido mentre lui scuote la testa perché a quanto pare si è reso conto di quello che ho fatto, la verità è che ho finito il cloroformio stamattina e non stavo mentendo su questo, ma avevo della stasi che ho preso dalla mia amica tossicodipendente Mara, che faccio del mio meglio per farla smettere con quella merda, ora mi chiedo cosa faccia il whisky con la stasi nel corpo umano, spero di non ucciderli perché la verità è che mio padre si arrabbierebbe molto con me.
Lancio a mio fratello uno sguardo che indica che è il momento di divertirsi, perché ci rendiamo conto che i nostri glupyye druz'ya (amici stupidi) sono già un po' alleggeriti, perché a quanto pare vogliono ballare qualcosa con cui li aiuteremo volentieri a divertirsi.