Capitolo 8
Sentiamo un rumore provenire dalla porta di ingresso del ristorante. Ci stacchiamo immediatamente ridendo per l'imbarazzo. Non era nessuno in particolare.
«Dai entriamo.» gli sorrido, ci alziamo dalla panchina e ritorniamo dentro.
«Amore cosa è successo? Perché sei uscita fuori? Ha detto di no?» mi chiede mia madre accarezzandomi il braccio.Ecco che mi rattristo nuovamente. Grazie mamma sei molto di aiuto! Per pochi secondi grazie a quel bacio ero felice. Ma quella felicità era destinata a durare poco a quando pare... mi sento toccare la gamba . Lo guardo , è Cameron che mi fa segno di guardarlo. Faccio come dice e ritorno a sorridere. Questo ragazzo è una calamita per me. Intorno a noi tutti iniziano a ballare un lento in mezzo alla sala.
«Ho pensato a una cosa. Io adesso ti porto a fare un ballo così ritorni a sorridere che ne dici?» dice ad alta voce. È impazzito e se qualcuno scoprisse cosa provo per lui? I miei occhi non mentono.
«Buona idea figliolo. Andate pure. Non vogliamo vederti stare male. » dice Rafael facendomi sorridere. Cameron mi porge la mano. L'afferro e andiamo verso la pista da ballo. Posiziona le sue mani sui miei fianchi e io posiziono le miei braccia intorno al suo collo.
«Sei pazzo! E se ci scoprono? » gli chiedo continuando a guardarlo .
«Tranquilla. Non lo scopriranno mai. Guarda non ci vedono neanche. Sono intenti a mangiare e non penso che finiranno entro 3 minuti di musica.» mi fa l'occhiolino. Iniziamo a ballare sulle note di "Easy" di Camilla Cabello. Sentendo la canzone capisco che questa è la nostra canzone.
Senza farci vedere da nessuno mi stringe di più a se . Unisce i miei fianchi con i suoi. I brividi iniziano nuovamente a percorrere il mio corpo. I nostri corpi si sono uniti ma non completamente.
«Che ne dici se andassimo in bagno?» Mi sussurra all'orecchio.
«E se ci scoprono ?» ma davvero pensa che lo faremo in un bagno? Se lo scorda.
«Non succederà.» dice mordendomi il lobo dell'orecchio sinistro. Facendomi ansimare per l'eccitazione. Continua a provocarmi.
Lentamente senza farci vedere ci mischiamo tra la folla e ci infiliamo in bagno. Mi spinge delicatamente contro il muro e inizia a baciarmi con foga. Per poi passare al collo. Nel mentre mi alza un po' il vestito. Lo fermo. Smette di baciarmi e mi guarda confuso.
«Davvero pensi che faremo sesso in un bagno pubblico? Non se ne parla.» dico ridendo.
«o beh se non ti piace potremmo provare quello di casa che ne dici?» dice sarcasticamente.
«Quanto sei scemo!» ridacchio, mi bacia nuovamente.Gli accarezzo la guancia nel mentre.
«Tranquilla voglio solo farti godere.» dice nuovamente sussurrandomi all'orecchio e mordendomi il lobo. Ha trovato il mio punto debole. Inizia a baciarmi il collo, fa dei piccoli morsi. La sua mano lentamente si avvicina alla mia gamba inizia ad avvicinarsi al mio punto sensibile. Con due dita mi sposta la mutandina per poi iniziare ad accarezzarmi proprio lì facendo dei movimenti circolari. Dalla mia bocca esce un piccolo sussulto.
«Ti piace ? Continuo?» mi chiede con un tono di voce sensuale.
«S-s-si » fa come dico questa volta però sento una piccola pressione. Un orgasmo di piacere esce dalla mia bocca. Aumenta la velocità fino a quando non mi fa venire. Prima di far uscire un urlo di piacere mi chiude la bocca con la sua mano. Toglie la mano.
«Dio mio!! Tu sei pazzo!» dico continuando ad ansimare.
«Dobbiamo tornare dentro prima che ci scoprano.» ci baciamo per l'ultima volta prima di uscire dal bagno. Appena apriamo la porta ci ritroviamo davanti la figura di mio fratello.
«Allora? Parlate. Cosa sta succedendo?! State insieme vero?» sembra arrabbiato. Prima che dica qualcosa si intromette Cameron.
«Ma no cosa ti viene in mente?! L'ho aiutata a sistemare il vestito si era rotto dietro. Non starei mai con tua sorella ma ti pare.» dice guardandomi per l'ultima volta per poi andarsene. Ma cosa è successo? È impazzito!! Perché adesso si comporta così.
«Sei sicura che sia la verità?» mio fratello continua a guardarmi.
«Si è adesso sparisci. Devo fare pipì.» se ne va e rimango sola. Sono scioccata. Perché mi ha trattato così davanti a mio fratello?! C'erano modi e modi di negarlo. Non di certo in quel modo. Bene con i suoi modi è riuscito a ingannarmi che stupida che sono. A credere ai suoi modi e ai suoi gesti. Infastidita esco dal bagno. Ritorno al tavolo e vedo che nota il mio umore. Mima un "Scusa". Gli mostro un dito medio. Finisce la serata è in silenzio senza emettere una parola torniamo a casa. Quando tutti vanno nelle loro rispettive camere da letto mentre sto per entrare nella mia mi sento bloccare il polso.
«Possiamo parlare?» è Cameron.
«Non abbiamo niente da dirci.» lo guardo con uno sguardo freddo.
«mi dispiace per prima ma non volevo che ci scoprisse e se lo avesse detto a tua madre? Sarebbe stato un casino» cerca di giustificarsi.
«Non me ne frega un cazzo. C'erano altri modi più tranquilli per dirlo. Sei stato uno stronzo.»
«Ma non ci avrebbe creduto.»
«Vaffanculo Cameron. Adesso non ci sarà nulla da scoprire. Ora vattene.» lo lascio lì da solo per poi entrare in camera mia. Brutto stronzo. Pensa di avere a che fare con le sue amichette ma si sbaglia di grosso. Prendo il mio pigiama dall'armadio e lo indosso. Mi metto sotto le coperte per poi cadere in un lungo sonno profondo.
La mattina seguente.
A farmi aprire gli occhi è la luce del sole che subentra dalle persiane. Controvoglia mi alzo dal letto. Entro nel mio bagno e m sciacquo velocemente il viso per svegliarmi. Esco da bagno e da camera mia. Scendo le scale e mi dirigo verso la cucina . Ci sono tutti perfetto! Mia madre intenta a fare dei semplici pancakes. Al tavolo ci sono Rafael e Cameron. Mio fratello ancora non c'è . Starà dormendo.
«Buongiorno tesoro. Siediti ti ho preparato la colazione.» saluto tutti eccetto lui. Mi siedo proprio difronte. Cerca in tutti i modi il mio contatto visivo senza riuscirci. Inizio a tagliare i miei pancakes e a mangiarli. Continuando a guardarlo in modo freddo.
«Signorina Sofia è arrivata una lettera per lei.»
L'afferro. «Grazie Reginald.» gli sorrido aprendo la busta. Leggo il suo contenuto.
" So dove cercarti." Mi paralizzo. Cameron nota la mia espressione spaventata e preoccupata.
«È successo qualcosa?» mi chiede interessandosi.
«No non è successo nulla.» lascio la mia colazione ancora nel mio piatto. Mi allontano da lì e tornare in camera mia. Prendo a scatola che si trova nel cassetto del mio comodino e inserisco l'ennesima lettere all'interno di essa.