Capitolo 3
«Sto sognando?»
Chiedo e Daniel comincia a ridere.
«Testa tu stessa se è un sogno».
Mi pizzica la guancia.
«Aia!»
«È giunto il momento che tu sappia la verità».
Daniel mi tende la mano, aspettando che la prenda. Ammetto che la mia mente inizia a riempirsi di domande che non riesco a esprimere, non trovo le parole per dirle, anche se una di queste mi fa male.
Perché nonna mi ha nascosto la loro vera esistenza?
Seguo Daniel, il silenzio che si è creato mi fa sentire a disagio.
A un certo punto decido di rompere il ghiaccio.
«Te e Brian siete migliori amici? Come fai a essere amico di uno scorbutico?»
Mi affretto ad aggiungere:
«Non fraintendimi, la nonna dice che è taciturno ma simpatico».
Non ho tempo di finire la frase che la voce di Brian alle nostre spalle mi fa sobbalzare, da dove diavolo è uscito?
«Quindi sei davvero la nipote di Margot?»
Non appena i suoi occhi incontrano i miei, sento una scossa momentanea lungo la schiena, come se fossimo in qualche modo legati, sento una sorta di attrazione.
Che cosa sto dicendo?
Non lo conosco, come posso provare qualcosa per lui?
«Dovrei scusarmi con te, ma essendo che mi sono appena beccato uno scorbutico.»
«Non è colpa mia, mi hai tratto male prima!»
Sbuffo, e quando io e Brian cominciamo a prenderci in giro a vicenda, Daniel scoppia a ridere.
Mi giro verso di lui, gonfiando le guance in stile pesce palla.
«Non ridere!»
Daniel alza le mani, poi torna serio.
«Comunque andiamo, Anthony ci aspetta».
E chi è?
Probabilmente la nonna non me l’ha menzionato nei racconti altrimenti me lo sarei ricordata, cerco di pensare con lucidità, ma niente.
Scuoto la testa.
Mentre camminiamo osservo i due ragazzi che scherzano, ridano e fingono di litigare.
Daniel mi ha dato subito l’impressione che l’effetto su Brian non sia solo amicizia o fratellanza. Lui è attratto da lui e lo si vede dai suoi occhi, anche se il biondo non sembra ricambiare.