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Capitolo 3

Afferro la cintura di sicurezza come se fosse la mia ancora di salvezza! Non voglio entrare in nessun bagagliaio! Che assurdità.

- Perché con te? Fermati e fammi scendere.

- Dove?" esplode e, senza ritegno, urla a tutta l'auto: "Guardatevi intorno, siamo già fuori dai confini della città, comincia a fare buio, non lo vedete?".

In effetti, guardando fuori dal finestrino dell'auto, mi rendo conto che stiamo guidando in uno spazio aperto, lontano dalla città, e il tramonto è visibile all'orizzonte.

- Chiamo un taxi, - faccio un ultimo tentativo di fare un passo sulla via della libertà, - perché tanta pressione, in realtà, dopo tutto...

- Quindi vuoi che ti lasci per strada?

Annuisco con cautela e, come se avesse capito il mio piano, sorride e conclude:

- Proprio quando c'è un gruppo di teppisti che sta guidando, intenzionato a distruggere il nostro covo e a prendere tutti i nostri beni? In modo che possano prenderti prima che arrivi il taxi e poi, usandoti a loro piacimento, seppellirti sul ciglio della strada?

La prospettiva dipinta è così così, ma forse.....

- E l'opzione di salire su un taxi e tornare a casa in pace è fuori questione? Perché è un brutto finale?

- Perché se non ci sbrighiamo, ci raggiungeranno presto, e conoscono la mia auto, e se non sali subito sul retro e non ti copri con una coperta, nemmeno la mia auto blindata ci salverà. Entrate nel bagagliaio!

Mi ringhia le ultime parole in faccia, avvicinandosi e premendomi ancora di più sul sedile. Poi accelera e prende velocità.

Avendo capito che le mie argomentazioni non avevano peso per lui e che nessuno le avrebbe ascoltate, mi slacciai rapidamente la cintura e, stando in piedi sul sedile con le gambe, cercai di scaraventare uno di loro verso la fila di sedili posteriore. E fu in quel preciso momento che lo strisciante decise di frenare. Sarei rimasto inchiodato al parabrezza se la sua zampa non avesse premuto contro il mio tallone e fermato il mio volo naturale.

Gli sono grato per non avermi fatto cadere, ma è lui l'autista! Ha provocato la mia caduta di proposito!

- La mia mano è andata", dissi a denti stretti, trattenendomi a stento dal darle un pugno.

- Ti ho salvato davvero! Una volpe è saltata via", mi spiega con un sorriso.

- Sì, certo, una volpe dove non c'è nemmeno una foresta vicina, solo campi!

- Dai, sali", ora spinge anche me nel culo, "abbiamo perso abbastanza tempo.

Gli do un pugno sul braccio, e mi scappa una leggera risatina.

- Stronzo! - Mormoro tra me e me.

- Ho sentito tutto", mi risponde minaccioso.

- Non stavo cercando di nasconderlo! - Dissi irritato e finalmente mi trovai dietro la seconda fila.

La sua auto è grande e nel bagagliaio ci sono altri due sedili pieghevoli. Quindi è un sette posti. Ma ora sono strapieni. Accanto ad essa si trovano una borsa sportiva, una ruota di scorta, attrezzi da meccanico e due coperte spesse piegate in modo ordinato.

- Trovate la posizione più comoda possibile e copritevi. L'auto può essere oscurata, ma l'esterno può notare un movimento all'interno, quindi muovetevi il meno possibile.

- Ho capito, ho capito", borbotto di nuovo tra me e me, "Se è così grave, perché diavolo mi stai portando lì?

- Perché sarai più al sicuro con me che senza di me", non sono sicura di aver sentito bene, ma se ha detto questo mi sorprende, perché nemmeno io sono al sicuro con lui. Dovrei scappare da lui, nascondermi e non vederlo mai più!

 Misi una coperta sotto di me e mi coprii con l'altra, come mi aveva suggerito, lasciando una piccola fessura per la vista. Non appena fui pronta, Roman cominciò ad accelerare. Doveva aver perso davvero molto tempo ed era in ritardo per la riunione.

E tutto quello che è successo dopo mi è sembrato un incubo. Non aveva ancora rallentato che saltò fuori dall'auto, e sentii il rumore degli spari.....

Siamo arrivati troppo tardi...

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