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Scendendo le scale riservate alla servitù, Adelia si accorse di indossare ancora il suo grande vestito blu. Lottò per passare attraverso i piccoli corridoi ma riuscì comunque a raggiungere la sua stanza o la sua vecchia stanza, non ne era sicura.
Sperava di trovare lì Flore, la sua confidente.
Ma quando entrò nella stanza piccola e buia, capì che Flore era al lavoro.
Si sedette sul suo lettino. Il suo vestito occupava così tanto spazio che la stanza sembrava ancora più angusta.
All'improvviso fu presa da un panico che non riuscì a superare. Si tolse frettolosamente la sottoveste e il corsetto per poter respirare. Quindi, in mutande, è crollata sul letto.
Stava fissando il soffitto crepato quando si ricordò di qualcosa.
Si alzò per rovistare sotto il letto. C'era una piccola scatola di metallo arrugginito sigillata con un lucchetto.
Adelie indossava una piccola collana d'argento giorno e notte. La catena era così sottile che molti non se ne accorsero. IL ciondolo era una chiave, la chiave del lucchetto.
Lo aprì rapidamente. C'era una lettera che sua madre gli aveva inviato quando era arrivato qui, poi una lettera di suo padre che aveva inviato quando era partito per lavorare a palazzo e infine un piccolo taccuino contenente i suoi disegni. Ovviamente c'era una matita di legno.
Adelie sorride mentre vede questi ricordi. Prese il quaderno tra le mani. Il suo nome era scritto in lettere d'oro su di esso "Adélie Bauduin".
Praticamente ogni pagina era ricoperta di schizzi e disegni. Si affrettò a prendere la matita e ad annerire una nuova pagina. Si è applicata a fare il ritratto del re.
Pochi minuti dopo stava ammirando la sua opera. Sarebbe stato più bello se avesse avuto un po' di vernice, ma la matita le bastava.
Improvvisamente la porta della camera da letto si aprì. Adélie si spaventò e nascose la scatola di metallo e il suo contenuto sotto il letto. Per fortuna era solo Flore. Corse a prendere in braccio la sua amica quando la vide.
“- Adelie grazie a dio stai bene! Sono passati due giorni da quando sei scomparso e mi sono rifiutato di credere alle voci! esclamò
- Flora mi sei mancata tanto! Di quali voci parli?
"Dicono che sei diventato il favorito del re e..."
Smise di parlare mentre osservava la stanza. Le sottovesti e il corsetto di seta di Adelie erano sparpagliati lì intorno.
“- Adelia... sei la preferita del Re?! lei pianse
- No, parla meno forte, rischiamo di sentirti. Non sono il favorito del re, ma mi ha preso in amicizia, credo..."
Adelia gli ha raccontato dettagliatamente le ultime ore trascorse con il re. Flore non poteva crederci.
Dopo aver riso di gusto insieme, Adelia decise di risalire nella stanza che il re le aveva assegnato. Flore l'ha aiutata a vestirsi, ci era abituata da quando si occupava della Regina Madre.
Adelie andò il più discretamente possibile attraverso i corridoi fino alla sua camera da letto.
Sperava che il Re non si fosse accorto della sua assenza, purtroppo era così.
Lui l'aspettava, seduto su una poltrona, le gambe incrociate e lo sguardo frustrato.
" Vostra altezza ! esclamò Adelie sorpresa.
Si alzò per fare il giro del letto e raggiungerla.
"Non mi aspettavo di vederti qui...
- Adelie, disse con calma, ero preoccupato di non trovarti a palazzo, dov'eri?
"Io... Perdonatemi, Vostra Altezza, sono andato a trovare il mio amico nelle sale della servitù..."
Adelie guardò il pavimento. Il Re le si avvicinò e le sollevò il mento con l'indice. Questo contatto turbò molto la giovane che si sentì arrossire le guance.
Ma come rifiutare qualcosa al Re? Si lasciò sconcertare ma anche questo contatto non le dispiacque.
Gustave esitò ad alzare la mano sulla guancia della giovane donna, ma cambiò idea per paura di spaventarla.
"Vorrei che questo tipo di incidente non si ripetesse, non devo farlo per cercarti nell'immensità del palazzo, capisci, io sono Re"
La freddezza nella voce del re spaventò Adelie. Mentre stava per lasciare la stanza, lei moriva dalla voglia di fargli l'ultima domanda.
"Cosa ti aspetti da me Vostra Altezza?" »
Finalmente ha osato. Sentì il suo cuore battere a tempo. Aveva smesso di camminare ma le dava le spalle.
Adélie pensò che fossero passate diverse ore quando Gustave finalmente si voltò.
“Cosa mi aspetto da te? » Sembrò esitare un attimo « Sei di una bellezza rara Adelie, quindi non ti costringerò e aspetterò finché non sarai pronta »
Lo annunciò uscendo dalla stanza. Adélie non capiva bene cosa intendesse Le Souverain, ma si accontentò di questa risposta.
Mentre stava per togliersi il vestito per tuffarsi nella vasca da bagno, la porta si aprì.