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Bob

Dopo un pranzo delizioso con Cloe, ci dirigiamo verso l'asilo per prendere Ophelia. Parcheggiamo poco distante.

Camminiamo fianco a fianco lungo il marciapiede, il sole caldo del pomeriggio bacia la nostra pelle mentre condividiamo sorrisi e piccole chiacchiere.

Arriviamo all'asilo e ci fermiamo davanti al cancello, le mani intrecciate in un gesto di conforto reciproco. Guardiamo insieme attraverso le sbarre, aspettando ansiosamente l'arrivo di Ophelia. Il tempo sembra scorrere lentamente, ma finalmente vediamo la piccola correre verso di noi, i suoi capelli scuri danzando al ritmo dei suoi passi leggeri.

Ophelia si getta tra le mie braccia con un sorriso radioso, felice di vederci. La sollevo in alto, avvolgendola con il mio affetto mentre lei si stringe a me. I suoi capelli lisci scivolano tra le mie dita mentre la stringo forte contro di me, sentendo il suo calore e il suo profumo dolce riempire i miei sensi.

«Hey, piccola».

Dico con voce affettuosa, un sorriso affiora sulle mie labbra mentre la guardo negli occhi.

«Come è andata la tua giornata?»

Nel frattempo, una maestra si avvicina a noi con passo sicuro, il suo volto gentile e accogliente. Tende la mano verso di noi in segno di saluto, il suo sguardo luminoso e amorevole.

«Buona sera».

Ci saluta con calore.

«Volevo solo dirvi che Ophelia è stata davvero brava oggi. Anche se all'inizio ha pianto un po', ha mangiato tutto il pranzo e si è divertita un mondo con i suoi amici».

Guardo Cloe con un sorriso radioso, i miei occhi brillano di orgoglio per la nostra piccola.

«Grazie».

Rispondo con gratitudine alla maestra.

«Siamo felici di sentire che si è divertita».

Dopo essere usciti dall'asilo, ci dirigiamo verso la macchina parcheggiata poco distante. Cloe si ferma improvvisamente, posando una mano leggera sul mio braccio e catturando il mio sguardo con il suo.

«Bob. Sai, tua madre sarebbe così fiera di te. Sei un fratello straordinario per Ophelia».

Le sue parole mi penetrano come un raggio di luce attraverso le nuvole. Mia madre... il pensiero mi riporta a ricordi caldi e dolci di un tempo passato.

Mi passo una mano tra i capelli, sentendo il peso dei ricordi e il conforto delle sue parole.

Arriviamo a casa e mentre Ophelia corre felice in sala, io e Cloe ci dirigiamo in cucina per preparare la cena. Il ticchettio dei nostri passi risuona nel corridoio silenzioso, mentre il profumo accogliente della nostra dimora riempie i nostri sensi.

Mi metto all'opera, tagliando le verdure con gesti precisi, il coltello affonda con sicurezza nel tenero verde dei broccoli.

«Grazie, Cloe».

Dico, un sorriso tenue dipinto sulle labbra mentre il suono rassicurante del coltello che scorre sul tagliere riempie l'aria.

«Per essere rimasta con noi... per aver scelto di essere qui con me e Ophelia».

Cloe scuote leggermente la testa, i suoi occhi brillano di affetto mentre si volta verso di me, un sorriso luminoso danza sulle sue labbra.

«Ti amo, Bob».

Dice con dolcezza, la sua voce un sussurro carico di significato.

«E amo Ophelia. Siamo una famiglia».

Le sue parole mi toccano profondamente, il calore del suo amore che si riversa su di me come un abbraccio avvolgente.

«Marie sarebbe così orgogliosa di noi».

Ammetto con voce commossa, il mio sguardo si perde nello spazio mentre i ricordi di nostra madre danzano davanti ai miei occhi.

«Ophelia non è sola... ha te, una cognata meravigliosa che l'ama come se fosse sua».

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