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Capitolo Quattro

Rosalyn pov

La domenica è passata velocemente e senza intoppi, Alessandro ed io abbiamo finito di fare i bagagli a mezzogiorno, abbiamo anche visitato i nostri amici alla pack house per salutarci. Attualmente siamo all'aeroporto in attesa del nostro volo che è stato ritardato di un'ora, mentre ero seduta in aeroporto la mia mente mi ha riportato a un periodo in cui ero più giovane.

Flashback

"Micheal caro il pranzo è pronto vieni dentro a mangiare" chiamò mia madre

"Arrivo mamma" rispose Michael

Mi sedetti sull'erba aspettando che lei mi chiamasse, rimasi lì ad aspettare ma lei non chiamò mai mi alzai e andai dentro per trovare lei e Michael che mangiavano

"Mamma dov'è il mio cibo?"

Lei si girò e mi fissò con lo sguardo più cattivo che avessi mai visto, poi si alzò e mi diede uno schiaffo in faccia e urlò

"Stupidi mocciosi, non avrete un grammo di cibo in casa mia, andate in camera vostra, bambini senza valore".

Corsi su per le scale fino alla mia stanza con gli occhi pieni di lacrime cercando di capire cosa avevo fatto per far arrabbiare mia madre........ fine del flashback

Tornai alla realtà quando sentii l'assistente di volo chiamare i passeggeri per il nostro volo, io e Alessandro ci alzammo e ci dirigemmo al gate per salire sull'aereo.

Il volo durava 20 ore (A/N non sono sicuro di quanto sia lungo un volo dall'Italia alla California) quando siamo partiti dall'aereo avevo bisogno di usare il bagno, così Alessandro è andato a prendere i nostri bagagli. Quando tornai vidi Alessandro in piedi di fronte a qualcuno, sembrava che stessero conversando, mi chiesi con chi potesse parlare dato che non conosceva nessuno a Cali, mentre mi avvicinavo i lineamenti della persona divennero più chiari e dopo qualche altro passo potei vedere chiaramente chi era.

"Michael!!!" Ho urlato mostrando le mie mani in aria

Michael si girò nella mia direzione così come Alessandro, entrambi mi sorrisero mentre mi facevo strada verso di loro. quando fui abbastanza vicina Michael mi tirò in un abbraccio da orso schiacciasassi

"Ehi, sorellina, mi sei mancata così tanto" disse baciandomi la testa

"Anche tu mi sei mancata" risposi.

Quando ci siamo separati, Micheal ha preso le nostre borse e ci siamo diretti verso la macchina. Mentre guidavamo fuori ho chiesto a Micheal

"Come è stato il branco in tutti questi anni da quando sono stato via?

"E' andata bene, non abbiamo avuto problemi di canaglie per più di un anno e i nostri guerrieri sono al massimo della forma, ma tutto questo non sarebbe possibile se non fosse per il nostro alfa" rispose

Il mio cuore ha sofferto un po' alla menzione del mio compagno, ma l'ho rapidamente scrollato via e ho continuato a fare domande, poi ho fatto la domanda che non pensavo sarebbe uscita dalla mia bocca

"Come stanno mamma e papà?"

Michael si irrigidì alla menzione dei nostri genitori poi sospirò e si rilassò

"Papà sta bene, si è trasferito nella casa del branco qualche mese fa" rispose

"E mamma?" Chiesi chiedendomi come mai non ne avesse mai parlato.

Lo vidi irrigidirsi di nuovo, questa volta stringeva un po' di più il volante, sospirò di nuovo ancora più forte questa volta poi disse

"mamma se n'è andata".

Questo era tutto, niente di più, volevo chiedergli di più ma potevo dire che era difficile per lui parlarne così lasciai riposare la questione e mi appoggiai al finestrino, poco dopo, svanì nell'oscurità.

"Mamma svegliati siamo qui" sentii la voce di Alessandro nella mia testa

"Non vado a lavorare oggi Alessandro prendi solo l'autobus per andare a scuola" risposi preparandomi a tornare a dormire

"mamma non siamo in Italia siamo in California, siamo alla pack house alzati!"

Mi sono girata su un fianco allungando le mani, quando hanno colpito qualcosa sopra la mia testa ho aperto gli occhi rendendomi conto che non ero nel mio letto ma in una macchina mi sono rapidamente seduta per vedere Alessandro che mi fissava con fastidio stavo per chiedergli cosa c'era che non andava quando tutto è tornato a galla

"Siamo qui?" Ho chiesto

"Sì! Ora potresti per favore uscire dalla macchina così possiamo entrare" piagnucolò Alessandro

Mi guardai intorno, il posto non era cambiato molto da quando l'avevo lasciato, era strano; mi aggrappai al braccio di Alessandro mentre ci facevamo strada nella casa del branco, era notte fonda quindi nessuno era sveglio. Quando raggiungemmo il soggiorno, Michael apparve e ci fece cenno di seguirlo per mostrarci le nostre stanze. Alessandro ci chiese se potevamo avere una stanza con due letti in modo che io e lui potessimo condividerla perché si rifiutava di lasciarmi da solo, Michael ridacchiò e annuì pensando che fosse Alessandro che era protettivo nei confronti di sua madre, ma io sapevo che era qualcosa di più profondo.

Prima di partire Alessandro mi fece promettere di non andare troppo lontano senza di lui mentre eravamo qui perché era sicuro che qualcuno mi avrebbe riconosciuto abbastanza presto e avrebbe cercato di creare problemi. Arrivammo alla nostra stanza e Michele ci diede la buona notte prima di uscire per andare dal suo compagno perché era notte fonda e gli mancava. Disfai le mie cose dalla borsa e feci la mia routine serale che consisteva nel lavarmi i denti e lavarmi la faccia, mi misi anche il pigiama, quando uscii dal bagno Alessandro era già a letto e stava messaggiando sul suo telefono, mi avvicinai e lo baciai sulla guancia

"Buonanotte mi bambino" (il mio bambino)

"Buonanotte mamma" disse lui prima di mettere il suo telefono sotto il cuscino e mettersi sotto le coperte.

Ho avvolto il lenzuolo intorno a me e mi sono sdraiata sulla schiena. L'ultima cosa che ricordo è di aver chiuso gli occhi prima che l'oscurità mi inghiottisse.

Mi svegliai con il sole che scrutava attraverso la finestra, sbattei le palpebre un paio di volte in modo che i miei occhi potessero adattarsi all'illuminazione della stanza, quando mi svegliai mi resi conto che Alessandro non era nella stanza, focalizzai il mio udito per cercarlo e sentii la sua voce giù per le scale, sembrava che avesse fatto qualche amico. Mi alzai e andai al mio armadio e tirai fuori un pantaloncino grigio che arrivava a metà coscia e una canottiera grigia, andai in bagno e feci la mia routine mattutina poi mi misi i vestiti che avevo scelto. Aprii la porta della stanza e mi diressi al piano di sotto per prendere un caffè, sono una persona molto scontrosa senza il mio caffè mattutino, quando raggiunsi gli ultimi gradini delle scale sentii l'aroma del caffè fresco, seguii l'odore in cucina e vidi Alessandro in piedi con una tazza di caffè nelle sue mani, me la allungò con un sorriso

"Buongiorno mamma" disse mentre prendevo la tazza dalla sua mano.

"Buongiorno mi bambino" ho risposto

I bambini con cui stava parlando ci guardano come se ci fossero cresciute due teste in più Alessandro ride e dice

"È il nostro saluto di buongiorno ed è italiano, a proposito" disse con una smorfia

Hanno mugugnato un "oh" prima di andarsene. Alessandro mise un piatto con uova, salsiccia, pancetta e frittelle davanti a me, presi una sedia e mi sedetti per fare colazione; quando arrivai a metà del mio pasto un profumo inebriante riempì il mio naso un profumo che portò il mio lupo addormentato a svegliarsi in pochi secondi un profumo che riportò alla mente ricordi e sentimenti, sentimenti che avevo sepolto molto tempo fa e che solo una persona poteva darmi e quella persona era Ke'shaun Black.

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