Attrazione fatale

La luce filtrava dalle ampie finestre dello studio di yoga, disegnando ombre morbide sul pavimento di legno lucido. Il suono delle campane tibetane segnava la fine della sessione, e il gruppo di yoga si rilassava in un silenzio carico di quiete. Tra loro c’era lei, seduta ancora sul tappetino, con le gambe incrociate e gli occhi chiusi, cercando di assorbire fino all’ultimo frammento di pace. Lui, l’istruttore, osservava con discrezione, muovendosi con gesti fluidi per sistemare gli attrezzi.

Si conoscevano da anni. Nulla più di uno scambio di sorrisi e brevi parole gentili durante le lezioni. Lei, sposata e indaffarata, viveva immersa in una routine fatta di lavoro, famiglia e impegni. Lui, più giovane di quasi 10 anni, era un appassionato dello yoga, sempre concentrato sulla sua passione e la sua vita semplice.

Le loro vite erano parallele, mai intrecciate. Finché una sera qualcosa cambiò. A casa di lei, un banale litigio con il marito era sfociato in un battibecco violento, diverso dagli altri. Le parole dette non erano facili da ignorare, e per la prima volta lei si trovò a contemplare una domanda che le aveva sempre fatto paura: E se fosse finita davvero?

Quella notte, mentre si rigirava nel letto in preda ai suoi pensieri, l’immagine di lui emerse con forza. Non capiva perché, ma si sorprese a pensare al suo sorriso, al modo in cui si muoveva sicuro durante le lezioni, a quell’energia tranquilla che emanava. Un pensiero che scacciò subito, quasi vergognandosi, ma che tornò a farsi sentire nei giorni seguenti, più insistente.

Un giorno, con una scusa legata al lavoro, decise di scrivergli un messaggio. Doveva chiedergli informazioni su un incontro extra per il gruppo di yoga, nulla di più. Scrisse il messaggio con cura, cercando di mantenere un tono professionale, ma mentre digitava sentiva il cuore battere più veloce del normale.

La sua risposta arrivò subito. Gentile, professionale, ma c’era qualcosa nelle sue parole che sembrava andare oltre. Forse era solo la sua immaginazione, ma per la prima volta lei avvertì una nota diversa, una vibrazione che non aveva mai colto prima. Da quel messaggio, iniziò uno scambio più frequente, sempre apparentemente legato al lavoro, ma che con il tempo sembrava celare qualcosa di più profondo.

Fu allora che lui cominciò a notarla sotto una luce diversa. Non era solo una presenza tranquilla nelle sue lezioni, ma una donna complessa, affascinante. Anche lui, quasi senza accorgersene, iniziò a rispondere ai suoi messaggi con una punta di emozione nascosta.

Quello che era iniziato come un contatto innocuo si stava lentamente trasformando in qualcosa che entrambi sentivano ma non osavano nominare.