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Capitolo 8

Ma se l'ho fatto, cosa c'entra con me?

Non ho chiesto di visitarlo. Non ho chiesto nient'altro. Se non mi vuole, può riportarmi a casa. Come si deve. Non lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Dopo tutto, è lui che mi ha preso in dono, quindi che si prenda la responsabilità di me in modo adeguato.

E, Dio, a cosa sto pensando?

Nel momento in cui mi trovo nuda di fronte a un uomo altrettanto nudo, il cui cazzo punta deciso su tutte le dodici ore.....

È solo nervosismo, tutto qui.

Sono malfunzionanti.

- Se continui a guardarmi come se volessi mangiare te invece che un maiale, ci penserò anch'io", aggiunse l'uomo, appoggiando il palmo della mano contro il muro proprio accanto alla mia testa.

- Mangi le persone? - Ero inorridito per l'ennesima volta quel giorno.

Onestamente, dopo tutto quello che ho passato, sono disposta a credere a qualsiasi cosa! E in questo caso, non so cosa sia peggio: essere stuprata o essere mangiata.

- Ti mangerei di sicuro", esultò, avvicinandosi e aspirando rumorosamente l'aria.

È una vera rottura di scatole.

Ecco di nuovo quel gesto!

- Significa qualcosa?

- Questo?

- Solo perché tutti mi annusano, leccano e mordono?

Un nuovo ghigno sbocciò sulle sue labbra.

- Hai un buon odore", spiegò, fece una pausa e poi strizzò gli occhi. - Chi sono esattamente tutti?

- Tu, la guardia prima che partissi, poi quel vecchio, ora di nuovo tu.

E credo di stare diventando di nuovo isterica.

- E cosa, l'ha leccato e morso? - domandò per qualche motivo ora cupamente. - Vecchio. Guardia di sicurezza.

- No, sei stato l'unico a mordermi. Il vecchio... mi ha leccato", scrollai le spalle in modo stridulo al ricordo. - La guardia mi stava col fiato sul collo..." iniziò e poi smise di parlare.

Mi sono chiesto perché gli stessi raccontando tutto questo. Mi sto quasi lamentando. Perché sto facendo queste conversazioni con lui e rimango nei paraggi? Dovrei scappare! Non è molto meglio di quel vecchio. Direi che è molto peggio. Non solo sono di nuovo con lui, ma mi sto facendo la doccia con lui, se così si può dire.

Sono così pazzo?

Ma nonostante tutte le mie paure e i miei risentimenti, era con lui che mi sentivo a mio agio. E volevo abbracciarlo di nuovo. E volevo che anche lui mi abbracciasse. Come in cortile. Accarezzargli la testa.

Così stupido...

Ma volevo farlo, sì.

Fiducia.

Lui.

Così grande, forte, potente.

Qualcuno di cui non ci si dovrebbe fidare.

Non è possibile.

Non è possibile.

Che non valeva la pena di tornare indietro.

Preferibilmente scappare da lui il prima possibile.

E lo farò sicuramente quando troverò un modo adeguato in cui né il mio corpo né la mia psiche soffriranno più.

Si spera molto presto.

E l'uomo non ha smesso di essere meno cupo. Ma allo stesso tempo è come se fosse cambiato.

- Beh, hai un buon odore", sorrise, ripetendosi.

Considerando quanto e quanto accuratamente sono stata curata prima di portarmi da lui... credo.

Insomma, hanno messo in scena un intero spettacolo termale.

Mi divertirei anche se la situazione non fosse di stallo.

Anche se sono successe molte cose da allora, tutti i loro oli devono essere stati eliminati dalle intemperie e lavati via con il sangue. Quindi non si può dire che odore abbia adesso. Questo è ciò che ho riferito.

- A meno che non ti piaccia l'odore del sangue", mormorò un po' imbarazzata.

E penso che sto diventando davvero pazza. Sono improvvisamente entusiasta di una cosa così piccola.

- E il sapore", annuì con condiscendenza l'uomo dagli occhi gialli, avvicinandosi di nuovo pericolosamente a me. - Il tuo", aggiunse in un mezzo sussurro appena udibile al mio orecchio.

Non si è fermato lì. Ha premuto le sue labbra sulla mia spalla. Prima così. Poi con la lingua. Proprio nel punto in cui aveva da poco affondato i denti in me. Mi ha fatto venire i brividi in tutto il corpo. Rispondeva in modo così inaspettatamente vivido al suo tocco. Non era affatto come il vecchio. Non c'era un briciolo di timidezza. Era solo un piacere che si depositava pesantemente nel mio basso ventre. E la cosa peggiore è che mi ci aggrappai deliberatamente, come un uomo che sta annegando a una cannuccia, sostituendo tutte le cose negative. Volevo intensificarlo, allontanare il resto dalla mia mente.

L'aveva quasi presa. Quando l'uomo dagli occhi gialli si allontanò improvvisamente. E quasi gemevo per la delusione. Ma ho trattenuto un altro respiro quando improvvisamente ha preso la mia mano nella sua. Quella con il taglio. La aprì. E... l'ha anche leccata.

Lo fissai con gli occhi spalancati. Non riuscivo a smettere di guardare la sua lingua scorrere sulla mia ferita. Così inquietantemente intimo, così più aperto di quando mi aveva leccato la spalla l'altro giorno. Probabilmente perché lì non potevo vederlo. E qui... tutti i miei sensi si acuirono fino al punto di rottura, mentre fissavo il suo sguardo giallo con la pupilla appena pulsante. È come nelle immagini di un'eclissi solare. L'effetto è sorprendente. Ipnotico. Un'espirazione rumorosa le sfuggì dalle labbra, il suo basso ventre si strinse di nuovo con un piacere acuto. E un'altra quando le labbra dell'uomo si spostarono dal mio palmo al mio polso, e con esse la punta della sua lingua tracciò una linea.

Me ne sono andato.

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