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Vostra per un anno

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Ariel89
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Riepilogo

Katherina è la figlia di un boss spagnolo di origini americane, molto ambizioso. Il padre ha trascinato la sua famiglia in una sanguinosa guerra della malavita. Ma dopo il fallimento all'attacco della famiglia Carson lui fugge per paura delle ritorsioni della potente famiglia. Abbandona la ragazza e tutti gli affetti. Katherina si impegna in una promessa con il capo della famiglia rivale per riuscire a salvare gli uomini di suo padre, suo fratello e sua madre dall'ira dell'altro boss. Lei rimarrà legata ai Carson fino a che non darà un erede a suo figlio che però non è certo di voler tenere la ragazza per sé in quanto ha già un marito. Ma cosa succederà quando entrambi i ragazzi scopriranno di essere tentati dall'avere la bella nemica?

Triangolo AmorosoVergineVendettaViolenzaDominanteVero AmoreMafiaGuerraGelosiaPossessivo

01

KATHERINA

Mi sveglio di soprassalto, subito non capisco perché ma poi lo vedo.

Vedo il fumo, tanto, tanto fumo e poi inizio a sentire urla e il calore del fuoco.

La casa sta andando a fuoco.

Indosso una vestaglia da mettere sopra al mio pigiama nero oro in pizzo.

Non sarebbe il caso uscire così.

Ma devo correre a svegliare gli altri.

Attivo l'allarme antincendio che non so perché sia staccato e vado a chiamare i miei genitori.

Mio padre non lo vedo. Mia madre è stranamente sola nel letto.

'Mamma, mamma, sveglia dobbiamo andare da Michael e dobbiamo uscire da casa. Dobbiamo avvisare tutti!'

'Perché Kate? Torna a dormire.'

'Mamma c'è un incendio. Devi svegliarti!'

Ma lei non reagisce. Sembra sotto l'effetto di qualcosa.

'Merda.'

La trascino via e vado a recuperare mio fratello che fortunatamente è sobrio e mi aiuta con nostra madre.

Stiamo per uscire quando Alvaro, uno dei migliori uomini di mio padre ci ferma.

'No, no, non lì. Siamo sotto attacco e stanno prendendo tutti quelli che escono di qua, usate il passaggio. Scappate. Noi li tratteremo.'

'Mio padre dov'è?'

'Non lo sappiamo signorina. Scappate prima che entrino.'

Mio fratello prende mia madre ed imbocca il passaggio.

'Cosa succede?' chiedo nuovamente

Sospira sconfitto.

'Io te lo dico ma poi tu poi fuggi di corsa. Ok?'

Annuisco.

'Tuo padre ha provocato la famiglia sbagliata. Se ne è reso conto ed ha abbandonato tutti.'

'Cosa significa?'

'Che sapeva dell'attacco ma non ci ha avvisato. E' l'unica risposta plausibile.

Perché lui non si trova. delle guardie hanno detto che è' fuggito ore fa'.''

'Ci sono morti?'

'Per ora no. Ma ci uccideranno certamente. Quando sapranno che non hanno preso nessuno della vostra famiglia ci uccideranno.'

'Tranquillo Alvaro. Non uccideranno nessuno.'

'Come puoi dirlo?'

'Perché avranno quello che cercano.

Avranno me.'

'Assolutamente no niña. Tu ora fuggi.'

'No. Non ho intenzione di abbandonare nessuno.'

Lentamente mi incammino verso l'entrata principale, dove so che verrò presa prigioniera.

'Bene bene cosa abbiamo qui? Una chica' dice un grosso armadio dai capelli scuri afferrandomi.

'Una bella chica.' dice uno della stessa stazza, ma capelli ingrigiti.

'Cosa ne dici Hulio, ce la dividiamo?'

Rimango immobile. Non posso mostrare debolezza.

Sono la figlia del capo. La vita dei ragazzi dipende da questo. Dal fatto che mi riconoscano come tale.

Come una che sia degna di chiedere qualcosa e per farlo non posso mostrare debolezza.

'Non sono una ragazza con cui giocare.

Sono la figlia di John Smoth e pretendo di parlare con chi ha dato l'ordine di attaccarci.'

'Ma davvero, tu credi di poter pretendere qualcosa? Sei solo una sciocca.' dice quello con i capelli scuri che l'altro aveva chiamato Hulio.

'Capo questa mocciosa dice di essere la figlia di Smoth.' dice l'altro urlando verso un altro uomo.

Un uomo alto, imponente con capelli scuri, occhi quasi neri e una corta barba curata, si avvicina e mi guarda con un sorriso crudele.

'Sei davvero sua figlia?'

Respira Kate non abbassare lo sguardo.

'Sì lo sono e pretendo che fermiate subito l'attacco.

Nessuno merita di morire così.'

Mi dà un ceffone e cado a terra.

Due uomini mi tengono ferma impedendomi di alzarmi.

Sono in ginocchio davanti a lui.

Lo guardo con sfida.

Mi dimeno ma non riesco a liberarmi.

'Sai devi imparare il rispetto niña.'

Mi accarezza il viso e scende sul collo. Mi blocco, cosa vuole farmi?

'Kate sei impazzita? Non toccarla Carson per favore è la mia fidanzata.'

Carlos Santana, il vice di quello stronzo americano che è venuto qui a spadroneggiare.

'È un onore che tu abbia deciso di unirti a noi.' lo prende in giro.

'Dimmi Carlos è vero che è sua figlia?'

Il mio fidanzato che è tenuto fermo da due uomini non risponde alla domanda ma fa una richiesta

'Per favore fingi di non sapere chi è.' dice sottovoce.

Lo osservo, sembra preoccupato.

I suoi occhi chiari sembrano davvero pieni di preoccupazione e si stropiccia i capelli biondi.

Di solito lo fa quando è nervoso.

Il sorriso del capo nemico si fa più grande.

'Ragazzi abbiamo fatto centro.

Questo dolce bocconcino è la figlia di quello stronzo che ha scatenato la guerra.'

Sento molte acclamazioni.

Poi sento un pianto squarciare l'aria.

'Jacopo,' grido e riesco a liberarmi della presa dei miei aguzzini e corro verso la casa in fiamme.

'Kate torna qui' Sento Carlos urlare ma non posso farlo. Non posso lasciare che un bambino innocente muoia.

Lui è il figlio di Rosa era la mia tata quando ero piccola e poi è rimasta a vivere con noi.

Mi sento tirare un braccio.

'Niñita non dovresti essere qui. Esci subito ci pensiamo noi a trovare chi è rimasto dentro.'

'Non lo trovereste mai, è un neonato e la stanza e' lontana. So dove e' lo aiuterò e poi vi giuro che torno. Per favore.'

L'uomo ci pensa un attimo e poi risponde,

'Bene ma vengo con te, come ti chiami?'

'Katherina, tu?'

'Manuel, forza andiamo. Qui fra poco crolla tutto.'

Annuisco e guido il ragazzo alto e muscoloso fra la mia casa in fiamme.

'Manuel dove stai andando?'

'Tranquillo Tiago, c'è un bambino andiamo a prenderlo e torno.'

'Attento.'

MANUEL

Stavolta mio padre ha esagerato.

Capisco che lo stronzo ci ha provocato, ucciso nostri uomini, mandato mia madre in ospedale dopo averla presa picchiata e forse anche violentata.

Ma un incendio cazzo. Quanta gente innocente c'è in questa casa?

Quanti ne devono morire perché lui possa ritenersi soddisfatto?

'Manca tanto? ' chiedo alla bella rossa davanti a me.

Non l'ho vista bene, le fiamme rendono tutto rosso e lei mi ha cacciato via prima che potessi vederle bene il viso.

Di solito non seguo donne a caso all'interno di case infuocate.

Mio padre è un boss e devo stare attento.

Però l'espressione di puro terrore ed ansia che aveva quella donna mi ha colpito e ho deciso di assecondarla.

'Rosa, Rosa mi senti?

Rosa per favore abbiamo sentito Jacopo piangere. Dove siete?'

'Doña Katherina?

Chica siamo qui in bagno.'

La ragazza sembra agitata.

'Di qua. Presto per favore'

La afferro e la guardo negli occhi. Noto che sono un bellissimo azzurro-grigio

'Tranquilla chica andrà bene.' le dico.

La porta è bloccata e la sfondo e troviamo una donna di circa 40 anni capelli scuri, con un bambino in braccio.

Sta' piangendo.

'Doña Katherina sei un angelo. Credevo nessuno ci avrebbe aiutato.'

'Sssh vieni aspetta ti aiuto.' Strappa la sua vestaglia e ne fa una specie di corda per tenere fermo il bambino e si mette la stoffa intorno al collo.

'Tranquilla lo proteggerò.'

'Si ma non puoi uscire così. Ti faranno del male niña.'

'Non importa Rosa. Non c'è tempo. Per favore puoi aiutarla? ' chiede a me.

'Sì se rispondi alla domanda chi sei?'

Lei sospira rassegnata

'La figlia di John Smoth.'

Mi blocco alla sua confessione.

È ovvio che la donna si preoccupi di cosa indossa. È provocante e certamente mio padre ordinerà di picchiarla, forse anche di violentarla. Però la ragazza ha ragione.

Non c'è davvero tempo.

Arriviamo rapidamente all'uscita e ci accolgono degli uomini armati.

'Davvero padre? Rischio la vita a causa tua e decidi di spararmi?'

La ragazza accanto a me sussulta

'Sei suo figlio? Sei un Carson?'

Annuisco e lei si allontana da me.

Mi giro a guardarla e so che sembra malato ma mi si alza appena la vedo bene.

È davvero mozzafiato.

I capelli non sono rosso fuoco ma ramati.

Gli occhi cerulei sono azzurri, grigio e con dei spruzzi di verde, sono davvero stupendi'

Le sue curve sono appena nascoste dalla vestaglia che indossa.

Restituisce il bambino alla madre e si avvicina per affrontare mio padre e gli altri a testa alta.

'Bene, bene, guarda chi è tornato... Il nostro giocattolino'.

Il tono di mio padre mi fa quasi rabbrividire, ma lei invece non si muove.

Si limita solo a fissarlo con rabbia.

KATHERINA

'Sei impazzito? Potevano morire!

Sono innocenti. Tu e mio padre state esagerando!'

'Beh forse sì eh? Ma non mi importa onestamente

A proposito di tuo padre, dimmi dov'è e forse dirò ai miei uomini di andarci piano con te'

'Non ho idea di dove sia.

Ieri sera era a casa, questa mattina a letto non c'era.'

'Ditemi... voi le credereste?' chiede ai suoi uomini e quasi tutti ridono.

Guardo il ragazzo che ha salvato Rosa e Jacopo, lui non sta ridendo, anzi sembra quasi preoccupato per me.

Lo osservo, è carino, capelli neri, è abbronzato e gli occhi sono marrone chiaro.

È vicino ad un altro ragazzo che è l'opposto di lui, biondo, occhi azzurri e carnagione più chiara anche se anche lui è abbronzato.

'Padre credo dica la verità.

Non c'era nessuno in casa.

Deve essere fuggito prima.'

'E i fratelli e la madre? hai fratelli, vero?

'Si uno. Sono lontani da voi. Hanno usato un passaggio' dico con un sorriso che mi fa guadagnare un altro ceffone e cado a terra circondata dai nemici.

'Tenetela ferma. Le faremo capire che non si scherza con noi.' tuona il boss.