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In sala parto Maitê piange il dolore di ogni mamma, lacrime di felicità, paura, ansia, è un momento speciale, la nascita del primo figlio, il medico cerca di dare sicurezza alla donna, di accogliere il bambino che nascerà. Quando nasce un bambino nasce anche la mamma e la vita segue il suo corso.
Il padre del bambino, Maite, lo ha visto solo una volta, è stato un incontro magico una notte in cui lei, guardando il mare in una bella notte d'estate, era sola e vede quell'uomo avvicinarsi, il suo corpo trema e sente che il colui che le si avvicinò era un essere divino, di grande bellezza, per lei come un angelo, sì, era un angelo.
Quell'uomo dai capelli biondi e dagli occhi azzurratissimi si avvicinò a Maite circondato dalla luce, una luce che non incuteva paura a Maite, ma anzi la incuriosiva:
"Come può un essere umano essere avvolto da una luce così gloriosa?"
Ipnotizzata da quegli occhi, Maite non può muoversi, se avesse intenzione di scappare da lì non potrebbe farlo, e quel che è peggio non vuole scappare, vuole continuare a contemplare quella luce che emana da lui.
L'essere di luce intensa tende la mano a Maite che la sorregge, la aiuta ad alzarsi, e lei si trova faccia a faccia con l'uomo, incapace di distogliere lo sguardo da quegli occhi azzurri.
La attira a sé e le chiede di non aver paura perché non le farà alcun male. Circondato da quella luce, bacia Maite sulle labbra e lei si arrende al bacio e al fascino di quell'uomo a lei sconosciuto.
Maite ha diciotto anni ed è vergine, non aveva mai incontrato un uomo e le intenzioni di quell'uomo sono chiare, la cosa giusta da fare sarebbe scappare, ma non poteva, è troppo incantata da quella luce, continua lo sconosciuto baciando Maite e in breve sono entrambi spogliati di tutto e distesi sulla spiaggia, tra baci e carezze intense, l'uomo porta via la purezza di Maite che si è donata di sua spontanea volontà a quell'uomo essendo incantata dai suoi occhi. E di quella bellezza divina e insolita, l'uomo resta con Maite fino al mattino presto e prima dell'alba se ne va per la stessa strada con cui è arrivato dal nulla.
Maite torna a casa con la sensazione che quella notte le avrebbe cambiato la vita per sempre e così è stato, qualche tempo dopo ha scoperto la sua gravidanza e come dirlo all'unica persona che conosce come famiglia, anzi l'unica nella sua famiglia che non l'ha abbandonata, quando i suoi genitori Sua sorella maggiore Ester, che ha lavorato duramente per crescerla, morì in un incidente nella città di Fatima a Lisbona, in Portogallo.
Cercò di nasconderlo finché un giorno si ammalò, quando venne scoperta la sua gravidanza, e Maite non ebbe altra scelta che raccontare tutta la storia a sua sorella, che le credette, e le disse di non raccontare a nessun altro dell'uomo misterioso che aveva avuto. Stato con credeva che fosse un angelo. Ester si ricordò che la Madonna era apparsa ai tre pastorelli:
Lucia, Giacinta e Francesco, in quel momento, screditavano i bambini finché un giorno Fatima apparve a tutti. Adesso però la situazione è diversa, nessuno crederebbe alla sorella, anzi la additerebbero per strada, così i due hanno deciso di tenere segreto l'accaduto. E la sorella ha raccontato a chi voleva sapere che la sorella è stata ingannata da un fidanzato scomparso quando ha saputo della gravidanza, per poter dare al bambino l'assistenza necessaria senza speculazioni sul padre. Tutto questo, Maite ricorda in sala parto, tutta la sua vita le è passata davanti agli occhi. Lei, la donna, moriva dalla voglia di far posto alla madre nata dopo l'ultima spinta e la nascita del bambino.
Il grido forte e vivace di quell'esserino fa piangere Maite, di gioia, un misto di emozione e paura.
— È un bellissimo ragazzo, mamma, ed è grande.
Il medico le mette il bambino tra le braccia e lei lo guarda, la sua pelle bianca come la neve.
— Il tuo nome sarà Ariel.
Maitê ricorda le parole di sua sorella Ester secondo cui molto probabilmente aveva avuto una relazione con un angelo, e per questo motivo la giovane dà a suo figlio quel nome.
Si ricordò di suo padre, quell'uomo biondo con una luce estrema e straordinari occhi azzurri.
"Lo sa che la notte d'amore ha prodotto un figlio?"
Maitê un giorno vorrebbe rivederlo, ma sa che è pericoloso, il figlio di un angelo è un Nifelin e se lo immagina difficilmente si avvicinerà di nuovo a lei, anche se quando pensa a lui sente nel cuore l'emozione della passione.
Chi sia o da dove venga Maitê non lo sa, ma il suo cuore le dice che lo incontrerà di nuovo e non sa se proverà amore od odio.
Amore, perché ti ha donato la cosa più preziosa della tua vita. Suo figlio od odio, perché le ha rubato la verginità e se n'è andato prima dell'alba senza nemmeno dirle il suo nome.
L'infermiera prende in braccio il bambino per eseguire le procedure mentre il medico esegue le suture. Poiché il bambino è grande, ha lacerato l'intimità di Maite. Procedure eseguite Maitê viene portata in sala di risveglio con Ariel in braccio, osserva suo figlio con grande amore e nota che la sua pelle è molto chiara, come il latte e come la neve, e i capelli biondi come quelli di suo padre e Maite è curiosa di ritrovarli fuori
Di che colore sono gli occhi di tuo figlio. "Piccolo mio, Ariel, saremo io, tu ed Ester, chissà, forse un giorno incontreremo tuo padre, mi ha dato il tesoro più grande che potessi desiderare." Qualche tempo dopo Maitê viene portata nella stanza e con l'aiuto delle infermiere si prepara, un'infermiera fa il bagno ad Ariel e gli fa indossare un vestitino blu, che mette in risalto ancora di più la sua pelle chiara e i suoi capelli biondi. "Tuo figlio è molto bello, che nome gli hai dato?" " Il suo nome è Ariel." " Davvero un bel nome Maite, tuo figlio è un angelo." L'infermiera se ne va e Maite attende la visita di sua sorella Ester. Ricorda la notte magica che ha trascorso con il padre di Ariel e si chiedeva dove fosse. "È stata una notte bellissima, ho perso la mia purezza in una notte speciale