Capitolo 2
Apro gli occhi non solo perché conosce il nome della ragazza, che lo guarda in modo molto civettuolo, ma anche per la sua richiesta, in poche notti il mio budget sarà finito, è una follia.
Mi gira la testa, a che punto ho accettato l'aiuto di questo ragazzo, di cui non conosco nemmeno il nome, *forse vuole rapirmi e vendermi e? Per favore, posso dire che non è quel tipo di persona. Il mio subconscio mi rimprovera. Scuoto la testa e mi concentro sul presente.
La bionda mi porge le chiavi e io rifiuto.
-Penso che preferirei qualcosa di più semplice, per favore.
La ragazza guarda l'uomo interrogativo in piedi accanto a me e quello sfacciato ha ancora la sua mano sulla mia vita.
-Pagherò tutto io, non preoccuparti.
Non posso lasciare che quest'uomo faccia questo, prima che lui estragga la sua carta per pagare, per qualche motivo inserisco la mia che è molto più semplice e il conto è pagato per una notte.
Sento i suoi occhi arrabbiati che mi fissano. Ma cosa voleva quest'uomo, non sono una bambina per fare quello che posso fare da sola, che non è molto, ma per oggi mi concederò il lusso.
Ignoro il suo sguardo penetrante e la sua mascella tesa, è così arrabbiato che ha persino lasciato la mia vita, anzi mi prende per un braccio e mi conduce all'ascensore senza una parola.
Anche in questo caso non dice nulla, grazie a Dio ha lasciato andare il mio braccio, altrimenti avrei dovuto fargli capire che mi stava facendo male. È accigliato e la sua mascella è più tesa di prima, le sue mani sono diventate pugni, fa paura.... Non capisco perché si comporti così, mi conosce solo da poche ore e vuole già regalarmi il mondo intero, credo che stia esagerando, non capisco il suo comportamento.
*Prometto che domani lascerò questo posto e cercherò un altro hotel e il ragazzo bello e prepotente non mi sentirà più e io non sentirò più lui.
Non appena la porta dell'ascensore si apre, mi precipito fuori, l'atmosfera stava diventando un po' tesa e non mi sentivo molto bene lì dentro. Alzo lo sguardo e trovo una stanza molto illuminata, ai lati della quale c'è una porta e sullo sfondo c'è un'incredibile vista su gran parte della città.
Apro una delle porte e vedo un enorme letto matrimoniale, ai lati del quale c'è un tavolino, sopra il quale ci sono delle belle lampade da comodino, nella stanza c'è anche una TV con tutti i pollici che puoi immaginare e in fondo c'è un mini-camino portatile.
Torno fuori e apro l'altra porta del bagno, vi entro ed è molto più grande di quanto immaginassi, ha un'enorme vasca da bagno accompagnata da una Jacuzzi.
Tutto questo è come un sogno, uno di quelli da cui non vorresti mai svegliarti... Esco e guardo lo sconosciuto con gli incredibili occhi blu. Ha cambiato aspetto. È più calmo.
-Beh, credo che dovrei andare, tu sei a casa.
Mi sfoggia ancora una volta il suo sorriso affascinante e se ne va lasciandomi sola. Guardo la porta, *perché sta facendo tutto questo, dove vuole arrivare e perché proprio a me?
-Incredibile, ora mi ritrovo a fare domande come lui.
Scuoto la testa e sorrido, sono sola, vado in camera da letto e accendo il piccolo camino, non ho fame quindi mi sdraio sul letto, devo riposare, domani vedremo cosa mi riserva il destino.
Prendo una delle valigie e mi metto il pigiama. Sono un po' stanca, quindi mi metto di nuovo a letto e, con la mente piena di domande senza risposte coerenti, mi addormento tra enormi lenzuola bianche.
Devo sottolineare che ho dormito benissimo, anche se al risveglio mi sono sentita un po' disorientata, ma poi mi sono abituata al lusso. Mi alzo dal letto a malincuore perché il comfort è totale, vado in bagno, faccio una doccia veloce e appena sto per vestirmi?
-Merda, i vestiti.
Sospiro e apro la porta, ma con mia grande sorpresa trovo l'uomo dai bellissimi occhi seduto al centro del lussuoso salotto a leggere il giornale.
Prendo fiato e sistemo l'asciugamano, cercando di coprirmi il più possibile, poi corro in camera e la chiudo a chiave.
-Come ha fatto a entrare, è un maniaco, forse ha preso l'idea di rapirmi?
Rido delle mie parole e guardo l'ora sul cellulare. Mi manca ancora un'ora e mezza, quindi mi preparo con calma.
Appena ho finito, esco e lui mette da parte il giornale, si alza dalla sedia e mi porge la mano per salutarmi.
-Stai meglio con l'asciugamano.
Arrossisco e continuo: “Ho ordinato la colazione, non so cosa ti piace, per questo ho ordinato tutto quello che c'è nel menu”.
La sua voce roca suona un po' sensuale.
-Sei uno sprecone di cibo.
Dico con fare civettuolo mentre aggrotto le sopracciglia divertita, se lui riesce a far arrossire me, perché non io, e lui ricambia con un sorriso.
-Scusa, carissimo dottore.
Grande Soph
Un uomo dagli occhi bellissimi.
Una volta fatta colazione, vado a prepararmi, i miei capelli sono completamente asciutti e mi piace il risultato, decido di rimanere così, di applicare un po' di trucco e di essere perfetta per il colloquio di lavoro.
Esco dal salone e lui è ancora lì, a quanto pare il suo obiettivo è portarmi a destinazione.
O rapirmi. Davvero, già per Soph.
In ascensore continua a guardarmi e, non appena i nostri occhi si incontrano, mi fa un sorriso.
-Oggi è molto più bella di ieri”.
Le sue parole mi fanno arrossire e uno strano calore attraversa il mio corpo mentre lui si avvicina a me. La sua mano morbida percorre la mia vita e scende fino al mio sedere, tutto il mio corpo reagisce e sento un'elettricità che attraversa ogni atomo della mia pelle, facendo rallentare il mio respiro... Lui guarda le mie labbra e io continuo a guardare le sue, non so come sia successo, ma le mie mani sono intorno alla sua spalla, per qualche strana ragione, lo voglio.
Il mio inguine reagisce alla sensazione del suo respiro che si scontra con il mio, mi gira la testa ad averlo così vicino, a sentire il suo profumo che penetra nelle mie narici facendomi irritare la pelle.
Ma il destino vuole che in quel momento l'ascensore si apra e le ragazze entrino, lui si allontana e la bolla in cui eravamo si rompe.