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SAMUELE
Rimaniamo lì ad aspettare.
Non so cosa le stia dicendo Nicola, ma quando ha finito vediamo Helena avvicinarsi con una faccia molto rassegnata.
Probabilmente le ha spiegato il casino in cui è stata messa.
Probabilmente non sapeva neanche chi fossimo e glielo ha detto.
Si avvicina e si posiziona davanti a noi guardandoci negli occhi.
Prima mio fratello e poi me.
Stringe i pugni e per un attimo penso che stia per colpire di nuovo Massimo.
Ma invece i suoi pugni si sciolgono e lei cade in ginocchio davanti a noi.
La guardo stupito e vedo che lei e Massimo si stanno guardando negli occhi a vicenda.
Poi lei il abbassa e si piega in modo da essere prostrata davanti ad entrambi.
Mi muovo a disagio.
Quella posizione mi fa venire in mente cose strane e mi sembra di essere un maniaco onestamente.
Poi parla e questo rende tutto ancora più complicato.
'Mi spiace per come mi sono comportata.
Non è una scusa ovviamente ma per me questi sono giorni molto difficili. e imploro il vostro perdono.
Non avrei dovuto ballare senza permesso nel vostro locale, non sarei dovuta scappare e soprattutto non avrei dovuto colpirti Massimo Ambrosi.
Chiedo umilmente il vostro perdono.
Ma vi prego prendetevela con me non con mio fratello per favore.
Accetterò qualsiasi vostra punizione anche rimanere incatenata senza vedere nessuno per un anno se sarà quello che vorrete, ma aiutate Ben.'
Guarda Massimo che sospira pesantemente.
'Alzati ragazzina stai dando spettacolo.'
'Questa è opera tua Nicola?' chiedo
'No cugino e' intelligente.
io le ho solo fatto capire che il modo in cui si sta comportando è sbagliato.
L'ho solo messa sulla strada giusta. Ora tocca a lei scegliere cosa fare realmente.'
Annuisco
'Vieni con noi Helena o vuoi ancora parlare dell'asta?'
''Non posso partecipare all'asta me ne sono appena resa conto.
Tutto ciò che ho non appartiene a me.'
Sgrano gli occhi.
Cazzo se cinque minuti con Nicola la fanno pensare così dovremmo prenderlo a lavorare con noi.
'Nicola ti va di cambiare famiglia? sai da noi avresti lavoro assicurato'
Sorride
'Grazie Samuele sto bene qui. Però ho una richiesta.
'Trattatela bene.
È ' una brava ragazza'
Annuisco mentre Massimo non risponde.
Sta osservando la ragazza davanti a lui.
MASSIMO
Ho capito cosa vuole fare Nicola.
'Io non pagherò per averti'
'Lo so e non lo sto chiedendo' dice la ragazza. 'Sto solo chiedendo il vostro perdono.'
'cosa vuoi realmente?'
'Possiamo parlarne in un luogo un po' più privato per favore?
Tanto non volete che partecipo all'asta giusto?'
' Giusto' le rispondo 'ma a te servono soldi e io non ti darò denaro per avere una cosa che non mi interessa.'
Ha un' espressione quasi delusa ma si riprende subito
''Mi basta un lavoro. Se mostro al medico un contratto inizia con le cure.'
Ha le lacrime che minacciano di scendere nuovamente.
' Posso lavorare gli orari in cui voi non sarete al club, o in un altro posto. Dove volete. Faro' qualsiasi lavoro.
Non serve nemmeno mi vediate se non volete.'
HELENA
'Andiamo via' dice Samuele e fa un cenno ad Alessio e Luca che mettono in moto le macchine.
Salutano Angelo e Nicola e mi fanno salire in macchina fra di loro.'
Per il viaggio di ritorno nessuno parla.
Quando ci fermiamo mi rendo conto che non siamo al locale ma davanti ad una villa.
'Dove siamo?' chiedo in un sussurro
'A casa nostra ' dice Massimo
Lo guardo preoccupata
'Non volevi un luogo tranquillo piccola?'
'il locale la sera e' movimentato.'
Seguo Samuele che mi porge la mano per uscire
Entriamo nella villa e resto estasiata e ' un posto bellissimo e ben tenuto. Molto ordinato e ben arredato e pieno di oggetti molto costosi.
Hanno tutto questo, possono avere ogni cosa quindi perché pagare per una nullità come me?
Una mano sulla spalla mi distrae dai miei pensieri
'Helena non abbiamo molto tempo' mi dice gentilmente Samuele.
'Quando una persona vi chiede soldi che garanzia gli chiedete? Chiedo.
'Dipende di solito nulla. Ma nel tuo caso hai un debito non pagato che ti pende sulla testa'.
'Helena cosa ti ha detto Nicola?''
'Mi ha fatto capire che la vita di mio fratello e' totalmente nelle vostre mani, lo è stata da quando sono arrivata qui e lo sarà fino a che non avrò pagato il debito di mio padre.'
Li guardo negli occhi entrambi
'Non ho nulla che possa valere così tanto.
Ho solo me stessa ma vorrei chiedervi ugualmente un prestito.'
'Quanti soldi ti servono?' Chiede Massimo
'50'000 per iniziare la cura ed un contratto di lavoro.
Poi troverò un modo per pagare un po' voi un po' l'ospedale.
Lavorerò il doppio cercherò di prendere molte mance.'
Massimo mi guarda molto serio
'Nel nostro ambiente non trattiamo merce delicata come te.
I nostri clienti sono duri.
Non resisteresti che qualche giorno..'
'Mettetemi alla prova. Vi chiedo solo una possibilità vi prego.'
Cado in ginocchio davanti a loro e Massimo mi accarezza la testa come se fossi un cagnolino.
Mi sforzo di rimanere immobile.
E ' quello che sarò; un loro giocattolo.
Li sento respirare pesantemente e guardo un po' in su e noto che Nicola ha ragione.
i loro uccelli sono tesi.
Faccio un sospiro e allungo le mani verso di loro accarezzandoli.
Massimo ringhia e mi blocca la mano e mi tira su di colpo.
Con questo movimento i nostri volti sono vicinissimi.
Noto che è veramente molto bello.
Quegli occhi ti catturano proprio.
Prendo un respiro e continuo a guardarlo.
'Di natura non sono obbediente.
Ma lo sarò per voi.
Vi chiedo di accettare me stessa come cauzione per il debito. Vi regalo la mia verginità' e inoltre potrete farmi qualsiasi cosa anche rendermi vostra schiava per tutta la vita. Ma permettermi di avere un contratto di lavoro. E ' l'unica cosa che vi chiedo.'
MASSIMO
Cazzo questa ragazza mi farà morire.
Devo essere inflessibile ma la desidero da quando l'ho vista.
Non posso cedere eppure c'è qualcosa in lei.
Qualcosa che mi attrae.
Avrebbe sicuramente fatto molti soldi con l' asta.
Ma l'idea che lo potesse fare, che qualcuno possa entrare in quel suo bel corpicino prima di me mi fa' provare una profonda rabbia.
La verità è questa: la desidero.
Quegli occhi da cerbiatta ferita che in un attimo diventa una tigre mi hanno conquistato.
La lascio e vedo che respira a fatica.
Anche lei ci desidera.
Le asciugo una lacrima e sospiro.
'Penso ormai sia chiaro che ti desideriamo' dico indicando il mio membro teso sotto i pantaloni' e che tu sei attratta da noi.'
Lei si muove nervosamente.
'Ora non abbiamo tempo ragazza.
Dobbiamo andare al locale e verrai con noi.Sara' la tua prova. Se la superi prenderò in considerazione il fatto di concederti qualcosa per quello che ci stai offrendo.'
'Ma...'
'Niente ma bambolina. Mai. Quello che noi diciamo è legge.
Se io ti dico di inginocchiarti e succhiarmi l'uccello davanti a 100 persone tu lo fai.
Se ti dico di spogliarti davanti a tutti tu lo fai.
Se ti dico che mi serve una puttana e tu rifiuti farò uccidere immediatamente tuo fratello.'
La guardo negli occhi e sembra davvero spaventata.
Samuele interviene
'Bambina so che è un po brutale ma devi sapere cosa stai accettando. Se realmente contraiamo un debito del genere tu non avrai scampo. Dovrai dare a noi le tue verginità. Ti prenderemo assieme.
Sarai obbligata a fare qualsiasi cosa vogliamo da te fino a che non considereremo pagato il debito.'
'Accetto ' dice con voce tremante.
'Solo che non capisco come farete cioè entrambi io non capisco.'
HELENA
Ridono
Li guardo confusa
'sei così ingenua piccola ' mi dice Samuele quasi dolcemente accarezzandomi il volto
'Sai una donna ha più di una verginità.
Quando diciamo che ti prenderemo assieme intendo che uno di noi sarà nella tua vigina l'altro o in bocca o nel tuo bel culetto.'
Spalanco gli occhi spaventata.
Guardo il rigonfiamento che traspare dai pantaloni e penso al mio piccolo buco come potrebbe starci dentro?
Sicuramente farà male.
'Farà male?' chiedo per confermare il mio dubbio.
Samuele mi avvicinai a lui e mi solletica il collo con il suo respiro e io mi irrigidisco
'Un po tesoro ma vedrai il piacere supererà subito il dolore'
Dice sul mio collo
Annuisco sconsolata.
Comunque non ho scelta.