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01

Mamma parcheggiò all'ingresso principale della scuola, che era affollata di giovani ovunque.

Emisi uno sbuffo di fastidio.

Alzarmi presto era una tortura per me, non capivo perché non ci lasciassero dormire qualche ora in più per poterci concentrare meglio sulle lezioni. Che tra l'altro erano molto noiose, a parte la letteratura.

I libri erano la mia rovina, sono sempre stati il mio passatempo preferito. Perdermi nella biblioteca e ignorare tutto era il massimo.

Scesi dall'auto e salutai mia madre, camminando per i corridoi, schivando gli studenti che sussurravano della grande festa che Harper Owens, il capitano della squadra di cheerleader e naturalmente la popolare cheerleader del liceo Townsend Harris, avrebbe organizzato.

Non prestai la minima attenzione a quello che dicevano, ignorai tutti e mi diressi verso il mio armadietto.

-Claire dice che è un po' in ritardo e che domani andremo a mangiare un hamburger", disse Matthew, il mio migliore amico, non appena chiusi l'armadietto. -Ci stai?

-Certo", risposi, mettendo i libri nello zaino. -Il professor Declan ha detto che questa settimana farà un'interrogazione a sorpresa. Spero che non sia oggi, perché non ho studiato affatto.

Il campanello suonò, e io sussultai per il suono oltraggioso.

-Oh, merda! -Anch'io ho dimenticato di studiare", disse e si avviò verso i corridoi.

-Ci siamo persi", mormorai sconfitta, seguendolo.

Matthew si fermò per salutare alcuni ragazzi popolari. Feci una smorfia quando uno di loro mi fece l'occhiolino e sparì lungo i corridoi.

Aggrottai le sopracciglia chiedendomi cosa fosse stato. Scuotendo la testa, continuai a camminare verso la mia prima lezione, come il resto degli studenti.

Rimasi colpito quando sentii i cervelloni della mia classe parlare di algebra analitica come se fosse la cosa più facile e divertente del mondo.

Mi sedetti al mio posto e appoggiai la testa sulle braccia, riposando per qualche secondo, prima che arrivasse il professor Declan.

-Buongiorno ragazzi", salutò entrando in classe. -Oggi faremo un ripasso, così non direte che non vi ho dato il tempo di studiare".

La classe tirò un sospiro di sollievo, ma ci furono dei mugugni da parte dei più intelligenti che non erano d'accordo su quanto avevano studiato. Ma non osavano dire una parola.

Era buffo vederli arrabbiati per una cosa del genere, non succedeva quasi mai.

Presi i miei quaderni dallo zaino e prestai attenzione alla lezione, mentre gli altri facevano finta di essere interessati, trovando difficile capire la noiosa spiegazione dell'argomento.

Osservai dal mio posto alcuni dei miei compagni che fingevano di prendere appunti, altri che mordicchiavano le matite e altri ancora che si addormentavano mostrando disinteresse per la lezione.

Girando la testa oltre le mie spalle, vidi Matt concentrato a scrivere sul suo quaderno.

Decisi di fare lo stesso e iniziai a scrivere.

***

Tirai un sospiro di sollievo, guardai il foglio d'esame e vidi che c'era un voto decente sul foglio.

Uscii dall'aula verso la mensa, come il resto degli studenti. Matt camminava accanto a me e mi disse che suo fratello sarebbe tornato più tardi nella settimana.

Appena sentii il nome di Asthon, mi vennero in mente i ricordi della mia infanzia.

*Flash back

-Ridammi il mio zucchero filato! -dissi piangendo e saltando su e giù senza raggiungere la mano dell'insopportabile rossa.

-Solo se me ne dai un po' anche ai miei amici", propose guardandomi con i suoi occhi scuri.

Mi asciugai il naso prima di rispondere.

-Ma me l'ha comprato mia madre, e poi mi rubano sempre i dolci". -Dissi arrabbiata: "Non è giusto!

Cercai di prenderle lo zucchero filato, ma, essendo più piccola, non riuscivo a raggiungerlo.

Gli altri bambini mi prendevano in giro e questo mi faceva arrabbiare ancora di più. Così colpii le parti intime di Asthon con il ginocchio, facendolo cadere a terra con una smorfia di dolore sul viso.

Stavo per scappare, ma prima di farlo sentii una mano afferrarmi la gamba, facendomi perdere l'equilibrio e cadere nella piccola pozza d'acqua.

Le risate dei bambini si sentirono subito in tutto il parco.

Mi alzai con rabbia, mi gettai sopra Asthon e lo colpii con il mio piccolo pugno che gli arrivò dritto in faccia.

*Fine del flashback

-Jen", la voce di Matt mi fece sbattere le palpebre.

-Eh? -Lo guardai confusa.

-Mi chiedevo se volessi restare a casa oggi per finire le prove. -Abbassò lo sguardo sul suo cellulare.

Le mie sopracciglia si alzarono e i miei occhi si allargarono.

-Lo spettacolo! -Mi sono schiaffeggiata la fronte con il palmo della mano. -È per venerdì, vero?

-Sì, purtroppo", rispose con fastidio.

Mi strinsi le labbra, non avevo idea di come avremmo fatto a finire quella noiosa recita.

Né a me né a Matt piaceva molto recitare davanti a tutti gli studenti del liceo che se ne fregavano di prendere in giro e rovinare il lavoro degli altri con i loro scherzi.

-Andiamo a casa e finiamola. Non voglio essere stressato dopo", dissi, camminando verso la mensa, che era già piena di studenti.

Personalmente, non andavo matto per il cibo che facevano qui, così mia madre mi preparava dei panini prima di andare al lavoro.

In lontananza individuai il tavolo dove era seduta la squadra di football del liceo popolare, composta dal capitano Alex Donovan e dai suoi amici Will e Justin. Degli altri non avevo idea di come si chiamassero, né mi interessava saperlo.

Ci dirigemmo verso il tavolo libero in fondo. Sentivo gli occhi di alcuni ragazzi su di me.

Quanto odiavo quando gli uomini vedevano le ragazze come un pezzo di carne.

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