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Le avventure del Commissario Terenzi: Delitto a Campo dei Fiori

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Antonio Esposito
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Riepilogo

Alessandro Terenzi è un giovane commissario di Torino: è scapolo e vive con la sua tartaruga, Miss Marple, in un trilocale. E' il suo primo caso importante. Per riuscire a dipanare la matassa, verrà in suo aiuto un misterioso "collaboratore", che gli consiglia di andare in Toscana, a Porto Ercole. Qui incontrerà dei personaggi ognuno con una caratteristica e una storia diverse, e verrà a conoscenza di un passato che spesso ritorna. Se a Torino Terenzi è sempre affiancato dall'ispettore Ghirodelli, nella provincia grossetana, il giovane poliziotto sarà accompagnato da una ragazza, Ginevra, laureata in Archeologia, amante dei dolci e "sfruttata" dal notaio Marchetti, suo datore di lavoro.

AmiciziaSentimenti

1. Un indizio strano

1. UN INDIZIO STRANO

Torino, Mercoledì 4 luglio, ore 12.30, Commissariato “L’Aquila”

Il commissario Alessandro Terenzi è seduto alla scrivania del suo ufficio, il braccio destro disteso sul piano di lavoro, quello sinistro appoggiato sul gomito.

Fuori il caldo è soffocante, i trentasette gradi della colonnina di mercurio fanno ormai boccheggiare da giorni l’intera città, altro che le piogge torrenziali preannunciate dal meteo. Trentasei anni, alto un metro e ottantacinque, capelli e occhi scuri, barba incolta, il poliziotto si allenta il colletto della camicia, poi accende a tutta manetta il ventilatore che ha fatto installare a poca distanza dalla sua scrivania. Soddisfatto, emette un sospiro di sollievo, riprendendo così ad analizzare il referto della Scientifica che gli è stato recapitato pochi minuti prima dall’ispettore Francesco Ghirodelli, suo fedele collaboratore.

Il resoconto in questione fa parte di un’ indagine piuttosto complicata che sta tenendo impegnato lui e la sua squadra da diverse settimane.

-Commissario, posso?- Ghirodelli apre la porta con discrezione, reggendo in mano un involucro di carta marrone per pacchi.

E’ sulla trentina, alto come una pertica, la sua caratteristica più evidente sono i capelli ricci e rossi, in netto contrasto con gli occhi color petrolio, il naso un po’ aquilino, tipico degli attori degli anni Trenta e la bocca sottile.

-Vieni, entra pure. Mi ha appena telefonato Meliconi per chiedermi se avevo già letto la relazione: anche lui ha delle serie difficoltà a capirci qualcosa … -

-Come tutti noi, del resto-

-E per te è normale? Sembra che la persona che ha depositato le lettere e i mazzi di fiori sia un fantasma: non è stata trovata né un’impronta digitale né un residuo organico, niente che possa assomigliare anche solo vagamente ad un indizio! Sta diventando un supplizio questa indagine … - Il sottoposto annuisce con condiscendenza:

-Lo so, commissario, ma qualcuno in carne ed ossa dev’essere stato, come al solito dobbiamo solo avere pazienza-

-Io potrei avere tutta la pazienza di questo mondo, ma non credo che il questore sia dello stesso avviso. Comunque, cos’è quel pacchetto che hai in mano?-

-Qualche minuto fa il postino ha recapitare questa busta indirizzata a lei: abbiamo fatto un primo controllo e non sembra nulla di esplosivo … -

L’ispettore appoggia il misterioso pacco sulla scrivania di Terenzi.

-Con tutti i casini degli ultimi giorni ci voleva anche quest’altra grana -

Il commissario apre distrattamente l’involucro e in pochi secondi si ritrova in mano una scatola di porcellana bianca, con dipinto un paesaggio marittimo e sotto la scritta baia di Porto Ercole.

-Porto Ercole? Che cosa significa?- chiede alzando la testa.

-Non lo so, commissario. Sembra un cofanetto con l’immagine di un paesaggio … - farfuglia l’altro.

-Bé, grazie, a questo c’ero arrivato anch’io, ma che cosa c’entra con noi? C’è forse qualcuno dei ragazzi che è andato in ferie in questo posto?-

-No, ho sospeso tutte le ferie come avevamo concordato e… aspetti un attimo, ho trovato qualcosa- Ghirodelli afferra un biglietto caduto dall’involucro di carta:

-Fammi vedere -

Terenzi si alza e prende il foglietto dalle mani del sottoposto.

La calligrafia è a caratteri minuti ed eleganti:

“Buongiorno, commissario! Se vuole trovare un valido indizio per le sue indagini, vada a Porto Ercole. Non ci pensi due volte. Un suo caro amico.

P.S. Si ricordi di prenotare all’agriturismo Campo dei Fiori” I due poliziotti si guardano allibiti:

-Che scherzo di cattivo gusto è mai questo? Sei sicuro di non aver visto niente di sospetto? - domanda Terenzi.

- Cosa avrei dovuto notare? No, commissario, il postino ha recapitato come al solito la posta e poi ha dato all’agente in guardiola il pacchetto. Lui me lo ha consegnato e io sono venuto subito a portarglielo- spiega l’ispettore.

Il commissario si rigira tra le mani l’inspiegabile bigliettino, le eliche del ventilatore più rumorose di un camion sull’autostrada, l’unico suono nella stanza. Poi, ancora impensierito, esclama:

-Per prima cosa fa’ esaminare il foglietto alla Scientifica e avvisa immediatamente il questore –

-Certamente, altro?-

-No, per il momento può bastare. Io nel frattempo faccio qualche ricerca su questo agriturismo-

-D’accordo, appena so qualcosa l’ avviso-

-Ah, un’ultima cosa, massima priorità, questo pacco e questo foglio devono essere esaminati nel giro di poche ore. Intesi?-

- Senz’altro, commissario-

Nel primo pomeriggio arriva tramite fax il referto della Scientifica: ovviamente zero impronte. Terenzi, ormai saturo del caldo africano e della furbizia del misterioso responsabile di quegli episodi, attraversa il lungo corridoio fino all’ ufficio dell’ispettore, bussa con un colpo di nocche veloce e, senza aspettare risposta, entra, lo sguardo rivolto sulle poche righe che ha portato con sé:

- Ho appena ricevuto l’esito degli esami sul pacco e sul biglietto e purtroppo ancora niente. Chi ce li ha mandati ha fatto un ottimo lavoro … cosa stai facendo?!- domanda stupito una volta alzata la testa.

Ghirodelli è affacciato alla finestra, un foglio di carta in mano ripiegato come se fosse un ventaglio, si sta agitando come se stesse ballando una scoordinata tarantella:

-Sto cercando di far sparire le mosche dall’ufficio:ho aperto per un attimo la finestra

e mi sono ritrovato invaso da tutte queste bestiacce … saranno state una decina e continuavano a ronzarmi intorno! Se aspetta un attimo butto fuori anche l’ultima-

E con un colpo di pollice ed indice magistralmente calibrato, l’ispettore getta via quella che doveva essere una povera e indifesa mosca fino a qualche minuto prima, nel prato sottostante il commissariato. Poi chiude la finestra, mentre un piccolo pezzo di vernice grigia scrostata cade a terra, lasciando al di fuori il traffico cittadino.

Terenzi scuote leggermente la testa, il fax della Scientifica ancora in mano.

-Sull’agriturismo ha trovato qualcosa?-

-Nulla, sembra pulito. Hai già telefonato al questore?-

-E’ stata dura rintracciarla, era in riunione fino a un’ora fa. Le ho spiegato la situazione e lei ovviamente dice di procedere con i piedi di piombo. Per il resto le lascia carta bianca-

-C’era da immaginarselo… - un sospiro e una mano passata sulla barba incolta- Comunque, non possiamo rimanere con le mani in mano ancora per molto: purtroppo non c’è solo questo caso da seguire, ma dobbiamo cercare di risolverlo al più presto e soprattutto nella maniera migliore-

-E’ quello che stiamo facendo, commissario. Ho impegnato tre uomini solo per questa indagine, ma come sa siamo a corto di organico, non posso chiedere ad altri di…-

-Sì sì, ho capito. Purtroppo è sempre la stessa storia- Terenzi abbassa lo sguardo verso il foglio che tiene in mano, poi continua:

-Sai, avrei pensato ad una cosa: riconosco che è un po’ azzardata, ma ora come ora non vedo altre soluzioni. Che ne dici se andassimo di persona a Porto Ercole?-

Ghirodelli spalanca gli occhi, crede di non aver capito bene:

-Mi scusi, commissario, lei vorrebbe seguire quello che c’è scritto su un biglietto anonimo che probabilmente le è stato mandato apposta per depistarci?!-

-Non possiamo saperlo se rimaniamo qui: te l’ho detto, per il momento mi sembra l’unica soluzione-

-Commissario, io…-

-Hai qualche altro impegno?-

-No, ma…-

-Ispettore, questo è un ordine! Siamo entrambi scapoli, nessuno sentirà la nostra mancanza se ci assentiamo da Torino per qualche giorno. Allora?-

-Se è un ordine, non mi resta che ubbidire. Il questore l’avviso io, giusto?-

-A te l’onore. Direi che se tu sei d’accordo possiamo partire tra un paio di giorni. Della prenotazione mi occuperò io … -

-E dov’è che pernottiamo?-

- All’agriturismo Campo dei Fiori, mi sembra ovvio!- Alla stessa ora, nella stessa città

-Fantastico! Ho vinto il concorso dei biscotti!- Ginevra Morini salta dalla gioia,

perché dopo mesi e mesi di faticosa e lunga raccolta punti dei suoi biscotti preferiti, ora finalmente ha vinto il primo premio, un viaggio a Porto Ercole, in Toscana.

-Non ci posso credere! Una settimana di completo relax! Questo è un sogno!-

Ginevra, i capelli castani tagliati corti raccolti in una coda sgangherata, gli occhi grandi color ambra, appoggia la busta indirizzata a suo nome sul tavolo della cucina, prende nuovamente in

mano la lettera e, ancora incredula, corre a telefonare al suo capo.

-Studio notarile Marchetti, buongiorno-

-Ciao, Anna, sono Ginevra-

- Ginevra! Come mai non sei ancora arrivata? Non avevi il turno del pomeriggio oggi? Sandra è già qui -

-Sì, ma hai presente quella raccolta punti di cui ti ho parlato … ?-

-Almeno una decina di volta … e allora?-

-Bé, ho vinto il primo premio, un viaggio di una settimana in Toscana, a Porto Ercole!-

-E dov’è esattamente questo posto?-

-Vicino a Grosseto-

-C’è anche il mare?-

-Certo! Ancora non riesco a crederci!-

-E quando partiresti?-

-Dopodomani, ma visto che ho delle ferie arretrate, volevo chiedere al capo se posso stare a casa già da oggi-

-Sei fortunata, è insolitamente di buon umore, credo che se te lo lavori bene riuscirai a convincerlo. Allora mandami una cartolina, io ho ancora un mese prima delle ferie … -

-Stai tranquilla, non solo ti manderò una cartolina, ma quando torno ti farò il resoconto completo!-

-Buone vacanza, allora, aspetta un attimo che te lo passo … -

-Grazie, Anna, ciao-

Qualche secondo di attesa e poi, dall’altro capo del telefono, una voce squillante esclama:

-Signorina Morini! Allora cos’ha da dirmi di tanto urgente da non poter aspettare di venire in studio?-

-Buongiorno, è proprio di questo che vorrei parlarle. Si ricorda che le ho chiesto una settimana di ferie a partire da lunedì prossimo?-

-Sì, me lo ricordo, qual è il problema?-

-Ecco, vorrei chiederle di darmi altri tre giorni a partire da oggi…-

-E per quale motivo?-

-E’ successo un imprevisto, un problema famigliare che devo risolvere prima di partire, e visto che ho qualche giorno di ferie arretrate, mi chiedevo se potevo cominciare a domandarle questi tre … -

L’uomo ci pensa, mentre il cuore della ragazza comincia a battere sempre più forte: tutum, tutum, tutum …

-Uhm, non saprei, mi faccia consultare un attimo l’agenda- la cornetta appoggiata con

poco tatto sulla scrivania, un lieve frusciare di fogli, poi di nuovo la voce matura e profonda dell’uomo:

-Dunque, domani parto per un convegno e torno sabato… poi la prossima settimana era già preventivato che lei non ci fosse e … sì, in effetti vedo che ha un paio di settimane di ferie arretrate.

Non è che poi quando torna pretende subito gli altri giorni?-

-No, notaio, le assicuro di no … -

-Se è così, allora direi che può andare bene-

-Grazie, è stato molto comprensivo-

-Quel che è giusto è giusto. Arrivederci, signorina Morini-

-Arrivederci, dottor Marchetti-

Ce l’ha fatta: Ginevra corre in camera sua, agguanta la valigia dall’armadio e si mette a preparare i bagagli.

Al diavolo i soldi risparmiati per l’Egitto, con il misero stipendio che si ritrova, dovrà aspettare almeno altri tre anni prima di poterci andare, così decide di spenderli per pagare tre notti di pernottamento in più all’agriturismo.

E poi mancano solamente due giorni alla partenza, e lei è una persona molto ma molto meticolosa.

Una nuova prospettiva le si apre davanti: al posto delle monotone e tutte

uguali giornate in piscina che già si era rassegnata a fare dalla settimana seguente , ora le aspettano sette giorni di sole e mare, mare e sole, in un posto

da sogno, in completo relax.

Almeno per quest’anno addio cloro, benvenuto sale!