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Una bella scopata

Il giorno successivo.

Mireille aveva i capelli raccolti in una crocchia mentre fissava l'armadio rifornito. Non aveva idea che Dante avesse rifornito il suo armadio finché non ci è entrata stamattina.

Era pieno di abiti firmati e ogni singola cosa era dannatamente costosa. Mireille si chiese quanto avesse speso per rifornire quell'enorme armadio.

"Qualunque cifra abbia speso per questo... dubito che potrò guadagnarla in tre anni se accetto i lavori che mi vengono offerti."

Mireille aveva navigato in rete la sera prima e, proprio come prima, tutte le aziende benestanti avevano rifiutato la sua domanda e gli unici che l'avevano accettata erano stati alcuni bar a cui si era rivolta nei suoi momenti disperati.

Sospirò, scuotendo la testa e alla fine scelse un morbido top nero e dei jeans blu da ragazzo. Tornò nella stanza e decise di chiamare James per sapere come stava.

James rispose quasi immediatamente.

"Stavo giusto per chiamarti," disse appena prese la chiamata e Mireille ridacchiò.

"Ti ho preceduto"

"Allora... ti trovi bene lì?" chiese James.

"Abbastanza bene ma se avessi saputo che era Dante, sicuramente non avrei fatto le valigie" ha risposto.

"Dante è affidabile e ti tratterà bene, ma suppongo che ricordi ancora com'era al liceo. È ancora un po' un playboy e non voglio che tu ti innamori di lui o qualcosa del genere," aggiunse James.

"Non c'è bisogno che ti ricordi quanto mi dispiace Dante, vero? Lui è troppo selvaggio, troppo fastidioso e non mi piace uno che va in giro a scoparsi donne diverse solo perché può. Lo odio e lo sai benissimo quindi non devi preoccuparti che mi innamori di lui. Non accadrà mai."

"Fantastico. Fammi sentire che dici che lo odi ancora una volta"

"Odio Dante Romano" fece come aveva detto e poteva sentire James sorridere dall'altra parte del telefono.

"L'odio è una parola forte lì, principessa" Dante entrò nella stanza proprio in quel momento, James interruppe la chiamata all'improvviso senza nemmeno un 'ciao'.

Mireille lasciò cadere il telefono.

"Ho detto quello che ho detto" rispose Mireille prima che la sua attenzione fosse attirata dal suo aspetto.

Era stupendo, proprio come ogni altro giorno. Stava vicino alla porta, alto e decisamente orgoglioso, le sue spalle larghe sottolineavano la sua struttura mascolina.

Il suo vestito era perfetto e abbracciava il suo corpo in tutti i punti giusti. La sua cravatta era annodata con cura, della giusta lunghezza, e la sua camicia elegante e bianca, accentuava il colore grigio dei suoi occhi.

I suoi capelli erano pettinati in modo impeccabile, con la giusta quantità di prodotto per tenerli in posizione.

“Continua a fissare, Principessa” Dante allargò le braccia con una piccola alzata di spalle.

"Non stavo fissando" mentì Mireille.

"Dici sempre le bugie più evidenti" Dante scosse la testa, camminando verso di lei.

"Dove stai andando?" gli chiese Mireille.

"Per lavorare... Non penserai che tutti i miei soldi siano comparsi per magia, vero?"

"Oppure non vuoi che me ne vada?" chiese Dante mentre la sua figura alta e mascolina si fermava proprio di fronte a lei.

Mireille poteva respirare la sua colonia virile e sembrava che la stesse convincendo a chiudere gli occhi.

"Potrei restare indietro se non vuoi che parta oggi. Nessuno rimprovera o licenzia il capo"

"Vai a lavorare. Non vedo l'ora che tu te ne vada. Mi sento soffocare dalla tua presenza" Mireille distolse lo sguardo dai suoi occhi ipnotizzanti.

Dante sorrise, con una piccola curva delle labbra verso l'alto mentre si allontanava da lei.

"Sei l'unica donna che conosco che oserebbe dire che mi odia e forse è perché..." Le portò una mano al viso e la costrinse a guardarlo.

"Cosa fai?" Mireille non poteva essere più contenta di non balbettare.

Le dita dei suoi piedi si arricciavano mentre i suoi occhi la fissavano, apparentemente alla ricerca di qualcosa che era sicura di non dover dargli.

"Forse è perché non ti ho mai scopato," le sorrise e guardò le sue guance arrossarsi e gli occhi spalancarsi per la sorpresa per la sua scelta delle parole.

Dante fu soddisfatto, ottenendo da lei la reazione che voleva. Questo era ciò che all'improvviso aveva voluto vedere prima di andare al lavoro.

"Che diavolo stai dicendo?" Mireille aveva intenzione di urlare quelle parole e non riusciva a spiegare come mai la sua voce fosse venuta fuori così morbida e sottile.

"Forse tutto ciò di cui hai bisogno per scacciare tutto quell'odio dal tuo cuore è una bella scopata. Il tuo stupido ragazzo non è in grado di soddisfarti, giusto?" lui le fece l'occhiolino e Mireille lo respinse con tutta la forza che aveva in sé.

"Che diavolo stai dicendo?! È questo che James ti ha chiesto di fare con me? Di flirtare con me tutto il giorno?" Lei chiese.

"Stavo solo scherzando con te e sì, mi piace flirtare ma non devi preoccuparti, principessa. Non faccio sesso con brave ragazze. Preferisco le mie donne selvagge ed esperte."

Mireille stava per dire qualcosa ma si trattenne e lo guardò torvo.

"Le tue battute non erano decisamente divertenti. Mettiamolo in chiaro adesso. Come mi vedi?" gli chiese Mireille ma Dante non le diede risposta, i suoi occhi vagavano semplicemente per il suo corpo.

"Non sono una delle tue donne."

"So che"

"Dovrei essere come una sorella per te, vero? E sicuramente non racconteresti battute del genere a tua sorella, se ne avessi una, giusto?" Lei chiese.

"Non sei mia sorella e non dovresti esserlo per me"

Il volto di Mireille divenne inespressivo.

"Allora cosa dovrei essere per te?"

Lo sguardo di Dante si fece serio.

"Meno di una donna ma sicuramente non una sorella."

Mireille non riusciva a capire perché si sentisse un po' ferita dal fatto che lui la vedesse meno di una donna.

"Comunque tu sia irragionevole" gli disse e tornò nell'armadio, non sapendo cos'altro dire a Dante.

Si appoggiò al muro e chiuse forte gli occhi, chiedendosi perché sentiva di nuovo quella vena di calore quando Dante le era vicino.

"Datti una calmata" le diede una pacca sulla guancia.

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