Capitolo 1
Lorenzo si alzò e si guardò intorno, tutti sembravano paralizzati. Il silenzio
che regnava era insopportabile per tutti ma era meglio non attirare le ire di
Lorenzo Pellizarri per non rischiare di perdere la vita.
- Faccio un'unica, semplice domanda, esigo una risposta chiara e concisa.
sbottò.
Edouardo ha sentito la sua anima lasciare il corpo, i dipendenti dell'hotel
volevano solo scomparire.
- Chi di voi ha lasciato entrare questa brava donna nel parco del mio
albergo?
Edouardo si asciugò la fronte, non sapeva come avesse potuto entrare ma
non era certo questa la domanda che Lorenzo Pellizarri aveva bisogno di
sentirsi dire.
- Siete tutti licenziati, nessuno escluso. Questo gala è annullato, non credo
sia ancora necessario premiare il miglior dipendente visto che non lavori più
qui.
Senza aggiungere altro uscì accompagnato dal fratello.
- Penso che sia eccessivo, osservò il fratello.
Lorenzo si voltò verso di lui e gli lanciò uno sguardo assassino. Suo fratello
non sembrava affatto scosso da quello sguardo perché lo conosceva
meglio di chiunque altro.
- Lucas, mi sono mai intromesso nei tuoi affari? chiese.
“No, non credo”, ha risposto.
- Quindi non farti coinvolgere nei miei. Pubblica un avviso di assunzione sul
giornale, ho bisogno di nuovi dipendenti.
Salì in macchina e accese il motore. Si chiese cosa ci facesse quella
sanguisuga di Martina Ramirez nel suo albergo. Quando pensa che ad un
certo punto avrebbe voluto farne la sua compagna. Si chiedeva cosa
avrebbe potuto trovare in lei, tutto in lei era solo un intervento chirurgico.
Era cambiata dalla testa ai piedi, non c'era niente di vero in lei. Lorenzo
aveva conosciuto Martina Ramirez a una delle tante feste a cui partecipa
più spesso e aveva pensato di sistemarsi un po' e anche se il fatto che
fosse fatta solo di silicone non lo incantava, aveva deciso che era meglio
che niente ma questa piaga ha avuto il coraggio di provare a metterlo in
conflitto con il suo unico fratello. Era andata troppo oltre mentre cercava di
sedurre suo fratello. Lui andò su tutte le furie e la tagliò fuori dalla sua vita,
ma lei era molto testarda e non sembrava prendere in considerazione le
sue minacce. Prese il telefono e decise che tutto questo doveva finire.
- Ciao Marcello, voglio che tu mi faccia un lavoretto, vediamoci a casa mia
domani per prima cosa.
Clara era seduta ma la sua mente era altrove. Ha pregato tutti i santi di
salvarla da questa farsa. Quest'uomo seduto di fronte a lei le ripugnava
enormemente. Fece un respiro profondo.
- Clara, non mangi? chiese Paolo.
Lei lo guardò male e non gli prestò attenzione.
- Clara, tu ed io ci sposeremo tra due settimane, penso che sia ora che
andiamo d'accordo, non credi? continuò Paola nel tentativo di persuaderlo.
Clara posò con attenzione la forchetta, incrociò le braccia e sbuffò irritata.
- Ascoltami bene Paolo Rossi, tu ed io sappiamo che tutto questo è solo
una farsa. Non credere che io provi nemmeno un po' di affetto per te.
Il famoso Paolo sorrise visibilmente divertito da ciò che Clara aveva appena
detto.
- Tesoro, so che sei arrabbiato in questo momento, ma sono sicuro che
imparerai ad amarmi e capirai che sono la coppia migliore per te. E basta
con queste farneticazioni, presto ci sposeremo. Vero Diego? disse,
rivolgendosi al padre di Clara.
Clara sapeva che lo faceva per darle fastidio, sapeva benissimo che
usando suo padre Clara sarebbe diventata docile. Suo padre la guardò e
Clara vide nel profondo dei suoi occhi una grande tristezza ma anche un
pizzico di senso di colpa. Suo padre si incolpava per averlo messo in quella
situazione anche se Clara sapeva che non aveva nulla di cui vergognarsi.
- Credo che sia l'ora del dolce, rispose il padre di Clara alzandosi.
Clara si voltò verso Paolo Rossi e lo vide sorridere. Aveva preso una
decisione importante con suo padre, questa arroganza di Paolo non
avrebbe mai avuto successo. Suo padre tornò con la torta che aveva
preparato. Clara aveva fretta che quella cena finisse perché cominciava a
sentirsi soffocare.
Lorenzo ha parcheggiato la macchina nel garage ed è tornato a casa. Vide
la sua governante Rosalie Romano correre verso di lui come sempre.
Rosalie lavorava per lui da così tanto tempo, era lì dai tempi di sua madre.
Lorenzo chiuse gli occhi a questo pensiero, gli mancava tanto sua madre.
Era stata una vera combattente e si era sacrificata per lui e suo fratello
Lucas.
- Piccolo mio, sei qui. lo chiamò.
- Sì Rosa, mi sorprende che tu non stia dormendo. La rimproverò
dolcemente.
Gli sorrise teneramente. A parte sua madre, Rosalie era l'unica che aveva
diritto alla sua tenerezza. Rosalie era amica di sua madre e si era presa
molto cura di suo fratello Lucas quando la madre morì.
- Sai benissimo che non riesco a dormire quando so che sei fuori.
- Adesso che sono qui, devi andare a dormire, le sussurrò teneramente.
- Andrò a dormire, sì, ma a condizione che tu mi racconti com'è andato il
tuo gala.
Lorenzo emise un sospiro di dispiacere.
"Ho avuto di peggio", sbottò. Devo dire che sto cominciando a odiare
questo mondo, ci sono solo ipocriti e persone sleali che stanno con te solo
per quello che hai.
- Ma non tutti sono così piccolo mio, c'è da dire che non è facile convivere
neanche con te.
Lorenzo le accarezzò dolcemente la guancia. Sapeva che se avesse
continuato la discussione lei avrebbe parlato della ricerca dell'amore e tutto
il resto. Non voleva assolutamente sentirlo.
- Rosa, penso proprio che dovresti andare a dormire, sai benissimo che
non fa bene alla salute.
- Sì sì , scappa come al solito, è la cosa che sai fare meglio. Liberati di me,
come sempre.
Se ne andò per dargli il tempo di piazzarne uno. Questa donna è stata
anche l'unica, dopo la madre, a voltarle le spalle senza che ci fossero
ripercussioni. Rimase lì nell'ingresso per un bel po' prima di decidere di
andare a dormire, aveva un sacco di cose da fare il giorno dopo.