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CAPITOLO 2 SALVATO DA... LUI

Negli ultimi tempi stava fantasticando su quale sarebbe stato il suo uomo ideale e colui che la stava salvando da questo tizio era l'uomo perfetto, l'uomo delle sue fantasie, era grande e con un'aura oscura e sinistra.

Le sue braccia nude erano completamente ricoperte di tatuaggi, era molto... muscoloso, imponente con un'espressione feroce sul viso e chiunque poteva dire che era un criminale.

...

A Dorian venne voglia di porre fine alla vita di questo meschino.

Il perdente stava per abusare di lei e lei stava lottando per difendersi.

L'unico problema se avesse ucciso quell'aggressivo figlio di puttana sarebbe stato sbarazzarsi del cadavere. Non era impossibile, ovviamente, ma le avrebbe comunque creato dei problemi.

Non era utile attirare l'attenzione in città prima ancora di conoscere i dettagli del suo obiettivo e, dato che Dorian si considerava un professionista, non voleva essere notato.

Ma questo non gli impedì di intimidirlo.

Afferrò il violento perdente per il polso destro schiacciato e lo fissò. All'uomo bastarono pochi secondi per rendersi conto che stava guardando la morte in faccia. Dorian riuscì persino a sentire l'odore della sua paura. Il suo avvertimento fu più che chiaro

-Esci e non tornare mai più. È chiaro? -Dorian si sforzò di evitare l'accento russo che emergeva mentre parlava.

-Sì, signore. -Il codardo scosse freneticamente la testa per affermare: “Me ne vado subito”.

Dorian spinse l'uomo fuori dalla sua vista e guardò la donna spaventata accanto a lui, con il vestito sgualcito. Quell'uomo infelice aveva rovinato il suo bel vestito e lei si stava pentendo di averlo lasciato andare.

Sospirò e le sorrise il più calorosamente possibile, cercando di impedirle di scappare.

-Non ti farò del male.

-Lo so”, disse lei, lui non poteva sentirla ma poteva vedere il movimento delle sue labbra.

-Stai bene?”, le chiese.

Dorian si avvicinò a lei con passi esitanti e le tese una mano. Quando le mani si unirono, una sensazione di calore lo investì, la sua pelle formicolava come non mai e un brivido piacevole lo attraversò.

Dorian non aveva mai provato nulla di simile.

Ogni cellula del suo corpo reagiva a quella donna.

Era innegabile che la desiderasse, non aveva intenzione di negarlo, sarebbe stato stupido, per favore, ma in qualche modo lei aveva avuto accesso ai suoi più profondi istinti protettivi che erano rimasti nascosti nell'anima di Dorian.

Con delicatezza, la tirò vicino a sé. Notò, con sorpresa, che lei si era avvicinata di sua spontanea volontà. Le mise le braccia intorno e la fece appoggiare al suo petto. La accompagnò fino al bordo della pista da ballo e trovò un posto dove potessero respirare. Lei espirò e lui provò un

profondo senso di sollievo. Lei era al sicuro e lui l'avrebbe tenuta così.

Avvicinò la bocca al suo orecchio.

-Stai bene?

-Sì. Lei distolse il viso. Dorian avrebbe giurato che lo stesse annusando. Grazie per avermi aiutato.

-Sei fortunata che non sia finita con lui. -Dorian cercò di mantenere un tono rilassato, ma fece capire chiaramente che non gli sarebbe successo nulla.

-Non ne valeva la pena”, concordò. Al giorno d'oggi è difficile sbarazzarsi dei cadaveri.

smaltire i cadaveri.

Dorian rise e la sua risata fu così inaspettata, sia per lui che per lei, che rimase incantata dal suono della sua risata.

Lei sorrise e a lui sembrò il sorriso più divino e angelico che avesse mai visto.

-Non credo che la tua amica sia di grande aiuto.

Aveva visto il suo compagno dall'altra parte della pista da ballo, che ballava accanto a quello che sembrava un nuovo amico.

che sembrava essere un nuovo amico.

-Da quanto tempo mi stai osservando?”, chiese un po' a disagio.

-Da un po'.

Dorian non aggiunse che aveva attirato la sua attenzione nel momento in cui aveva varcato la porta. Con le sue curve sexy e i capelli morbidi che le incorniciavano impeccabilmente il viso, sembrava l'innocenza in persona.

-Come ti chiami?” chiese lei.

-Dorian. -Lui alzò un sopracciglio. E tu?

-Eva.

“Eva. Ripeté il suo nome. Le si addiceva perfettamente! La purezza gli scorreva sulla lingua come il miele. Era la donna più allettante che avesse mai incontrato.

-Se ti chiedo il tuo numero di telefono... sembrerò troppo sfacciato? -chiese lei.

Dorian ridacchiò.

-Niente affatto, mi stavo chiedendo come chiedertelo senza sembrare uno stalker.

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