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Capitolo 2

POV VALENTINA

- Tu devi essere Valentina", dice l'uomo misterioso con voce e accento profondi, baciandomi la mano come un re. Chi è? E come fa a conoscere il mio nome? Guardo mio padre e lo vedo sorridere maliziosamente: che cosa ha fatto adesso?

Allontano rapidamente la mano dallo sconosciuto, guardo mio padre e gli chiedo: cosa vuol dire questo padre? - Lui mi guarda con disgusto, sospira e parla - Questo è Leo, Leo Ontivero. Il tuo futuro marito - dice con voce calma. Improvvisamente mi blocco per la paura. Cosa?! Rido lentamente e mi rivolgo a mio padre: - Vedi, non sposerò un uomo che nemmeno conosco, perché mai dovrei sposarlo? - dico, rendendomi conto di quello che ho appena detto, mi copro la bocca con la mano in attesa di essere sgridata.

Mio padre si alza dalla sedia e mi afferra per il collo, spingendomi contro il muro e facendomi trasalire per il forte colpo alla testa.

- Ascolta, puttanella, tu sposerai quest'uomo, che ti piaccia o no! Questo è un grande passo per assicurare la nostra alleanza con la mafia italiana e non ti permetterò di rovinarla, mi hai capito? - sibila. Sì, mio padre fa parte di una "banda", ma io non capisco questo genere di cose. - Ho detto di spiegarmi! - grida ancora una volta. - Sì, padre - dico lentamente, nonostante il fiato corto.

Mi lascia andare e torna al tavolo, si siede e inizia a parlare in spagnolo. Mentre mi lasciava andare, scivolavo lentamente lungo la parete e cadevo a terra, ansimando per far entrare l'aria nei polmoni.

Una volta guarito, mi alzo e mi avvicino al grande specchio dorato della stanza per controllare i deboli segni delle mani sul collo. "Fantastico, questo mi farà venire un livido più tardi", pensai sgranando gli occhi. Si potrebbe pensare che ormai, dopo gli anni di percosse ricevute da mio padre, mi sarei abituata.

Dopo aver controllato di nuovo, mi dirigo lentamente verso il tavolo e mi siedo al mio posto, in silenzio. Passano alcuni minuti e continuo a parlare in spagnolo, qualunque cosa sia. Mio padre mi aveva proibito di imparare lo spagnolo per non ascoltare le sue conversazioni in ufficio. Comunque non ho mai voluto impararlo, anche se è la mia lingua madre.

Mentre aspetto, cerco di passare il tempo giocando con le mani e con l'orlo della tuta che ho indossato prima.

Dopo ore e ore, Leo (l'uomo misterioso) e mio padre si trovano uno di fronte all'altro, si avvicinano e si stringono la mano.

Quanto è confortante essere venduti da un mafioso all'altro, può peggiorare la mia vita?

Sempre parlando in spagnolo, sentii il mio sguardo spostarsi su altri due uomini ben vestiti seduti dall'altra parte del tavolo.

Entrambi indossavano camicie bianche, giacche e pantaloni blu navy.

Pochi minuti dopo, Leo si avvicina a me con un sorriso sulle labbra e mi dice: "Sembra che domani verrai a vivere con me, tesoro". Aspetta, cosa? Scusami", rispondo rapidamente. "Mi hai sentito", sbottò, poi si alzò e uscì con i suoi uomini alle spalle.

Mi alzai e mi diressi verso mio padre, mi fermai in un buon punto e lui si girò a guardarmi. - Ti prego padre, ti prego, non farmi sposare con lui, non so chi sia, ti prego, ti prometto che non ti mancherò mai più di rispetto. Non mi faccia sposare con lui. - Lascio uscire le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi.

Improvvisamente sento un bruciore in faccia e cado a terra. Mi porto la mano al viso e ricevo un altro pugno nello stomaco, che mi fa grugnire di dolore, e un altro, e un altro ancora. Mio padre si appoggia al mio orecchio e sussurra: "Un ultimo pugno in memoria dei vecchi tempi, eh? Spero che picchi anche te quando scoprirà quanto sei inutile e patetico", dice freddamente, dandomi un ultimo calcio nello stomaco prima di uscire dalla stanza. Probabilmente per un altro drink.

Mi stanno letteralmente vendendo a un'altra mafia, forse peggiore della precedente. Ottimo.

Con le poche forze che mi sono rimaste, afferro la gamba del tavolo e mi tiro su lentamente per appoggiarmi ad essa. Se solo tu fossi qui adesso, mamma, posso solo immaginare come sarebbe stato mio padre se lei fosse stata qui. Gentile, premuroso, amorevole. Invece ha dovuto andarsene.

Con questo pensiero, cominciai a chiudere lentamente gli occhi, immaginando la vita con lei. L'oscurità avvolse il mio corpo e mi trascinò nelle camere del sonno.

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