Capitolo 2
NOAH JAMES
NOAH.
—Dai, amico, togliti quel muso lungo! Le ragazze più belle di Zurigo vengono in questo posto, e in più è la sera del ballo di fine anno", alzai gli occhi sulle stronzate del mio amico David.
—Sono venuto perché non mi hai lasciato altra scelta - lo vedo subito avvicinarsi a due donne che stavano flirtando da quando siamo arrivati al locale, ho notato che una di loro mi ha indicato e David mi ha guardato sorridendo maliziosamente, quando si avvicinano una di loro si siede per parlare con lui e l'altra cerca di ottenere un minimo di attenzione da me, ma fallisce miseramente quando i miei occhi si concentrano su una bellissima giovane donna dalle lunghe gambe, con i lunghi capelli ondulati che si muovevano al ritmo del suo corpo, sembrava una stella che illuminava tutto il locale con i suoi movimenti sensuali, la vedo accompagnata da un'altra ragazza che le sussurra qualcosa all'orecchio e poi si allontana, era il mio momento di avvicinarmi a lei, Allentai la cravatta, lasciai la donna seduta accanto a me con la parola in bocca e mi diressi verso quella dea che brillava in quel vestito che adattava perfettamente ogni sua curva, mi infilai tra la folla e quando la raggiunsi misi le mani sulla sua piccola vita, Sentii come il suo corpo trasalì, si girò per vedermi e fui ipnotizzato ancora una volta dalla bellezza di quegli enormi occhi grigi, uscii dalla trance quando sentii il suo tono di voce all'orecchio, a dire il vero risposi per inerzia ma tutto quello che dissi era sincero, non avevo mai visto una donna come lei, né una donna che suscitasse così tanto desiderio di possederla.
(...)
Allungai il braccio di lato, credendo di trovare la mia bella compagna di ieri sera, aprii gli occhi quando notai che il mio letto era vuoto, aguzzai l'orecchio per controllare se stesse facendo la doccia, ma non sentii nulla, mi alzai e vidi che non c'erano né il suo vestito né i suoi tacchi, spinsi la coperta da parte quando notai la macchia rossa sul mio letto, le immagini mi tornarono alla mente, ricordai quando con la sua voce tremante mi confessò che non era mai stata con nessuno.
—Ciao!" Entrai nel mio bagno, vidi ogni cosa al suo posto il che mi confuse, uscii dalla stanza, camminai lungo il corridoio strofinandomi gli occhi, mi fermai quando vidi la porta del bagno degli ospiti aperta- Pronto? bella ragazza sei qui? -Aprii la porta con cautela ma era anch'essa vuota, c'erano delle gocce d'acqua nel lavandino, la cercai ma era sparita, mi sentivo frustrato, non sapevo nemmeno il suo nome. Che razza di ragazza si concede a un uomo per la prima volta e scappa come se fosse una ladra? L'avevo trattata così male? Presi il citofono e chiesi di lei al portiere.
—Sì, signore! Se n'è andato qualche minuto fa, ma non prima di avermi chiesto il numero di telefono per fare una telefonata.
—Le ha detto il suo nome?
—No, signore, mi dispiace, l'unica cosa che ho sentito è che ha chiamato una certa Celia.
—Va bene, grazie", mi sdraiai sul divano, "Perché te ne sei andato così? Beh, non se ne parla, anche se è stata una bella serata, non mi interessa avere una relazione con nessuno, anche se non mi avrebbe fatto male scoparla di nuovo -Il solo pensiero di lei ha fatto reagire il mio corpo e ancora una volta mi sono sentito frustrato, dovrò liberare il desiderio con un'altra- Ci sono un sacco di donne, Noah.
(...)
—Emma! Ti ucciderò! Hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere? Stavo per chiamare la polizia e denunciare la tua scomparsa, dov'è..." Lo sguardo di Celia andò dritto ai segni sul mio collo "Emma cosa hai fatto? -Mi sono morsa il labbro e ho abbassato lo sguardo per l'imbarazzo: "Con chi?
—Possiamo andarcene da qui? Sento che tutti mi guardano in modo strano...
—Ehi, certo, salite!
(...)
—Non posso crederci. Dove si è interrotta l'attesa di quello giusto?
—È solo che... non so come, ma sentivo che era quello giusto, Celia", dissi mentre finivo di fare i bagagli.
—Quindi te ne vai e non hai nemmeno intenzione di cercarlo?
—Credo che per lui sia stata solo un'avventura di una notte, un uomo come lui deve avere donne a destra e a manca e ad essere sincera non me ne pento, nonostante i lividi, è stata la notte più bella della mia vita.
—Uhm...! Scusa se ti interrompo, ma si è preso cura di sé? Hai usato il preservativo, vero? -Ho sorriso e annuito.
—Sì, ha usato il preservativo, anzi credo di averglielo chiesto io stessa", Celia mi guardava a bocca aperta, "non guardarmi così, pensi che sia pazza".
—No, no, assolutamente no! È normale che una notte di bevute finisca così di tanto in tanto, non ti giudico e se ti sei divertita, questa è la cosa più importante di tutte, sarebbe brutto se tu fossi in lacrime e te ne pentissi.
—No, affatto, non mi pentirò mai di essere stata con lui.
—Vuoi davvero tornare indietro? Puoi restare qui con me, sai che non mi dispiace Emma", dissi tristemente.
—Vi ringrazio, ma mi manca la mia famiglia, voglio rivederla e devo mantenere la promessa di tornare, l'azienda di mio padre non sta andando molto bene finanziariamente, voglio vedere come posso aiutare.
—Beh, sai che se cambi idea, io sarò qui e insieme potremo cercare quest'uomo", risi, anche se ero davvero tentata di rimanere a cercare Noah Davis, ma avevo un impegno con la mia famiglia, "Non mi hai nemmeno detto il suo nome", la guardai in silenzio con qualche dubbio.
—Credo di aver sentito dire che si chiama Noah o qualcosa del genere", ho mentito alla mia amica perché conoscendola sono sicura che cercherebbe quel nome sotto i sassi e non so se voglio sapere di lui, non so se è sposato o se ha una ragazza, se è solo di passaggio in questa città e io sono stata solo un altro diversivo nella sua vita, perché un uomo del genere deve sicuramente avere una ragazza.
—Forse è meglio così", disse Celia.
Mi sentivo delusa, conoscevo solo il suo nome, ma non aveva importanza perché oggi sarei tornata a Seattle e la situazione non sarebbe cambiata, mia madre mi aveva ordinato di tornare e io dovevo rispettare il suo mandato. Noah James farà sempre parte dei miei ricordi, sarà sempre nella mia memoria, anche se non lo rivedrò mai più.