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Capitolo1

Episodio 1

Passiamo tutta la vita desiderando raggiungere il livello successivo, ma non possiamo, perché c'è sempre qualcosa che non possiamo battere. E poi un giorno, quando pensavamo di avere solo una vita rimasta, per puro caso, abbiamo trovato una vita in più...

Nella mia stanza ero sdraiato sul mio letto singolo. La luce del giorno che filtrava dai vetri era come una sveglia che suonava. Mi ha svegliato, ma ero ancora raggomitolato sotto le lenzuola.

Non avevo intenzione di lasciare questa maledetta stanza perché non ero pronta a lasciarla, ma mia madre, essendo il capo, non poteva permettermelo.

Vivevo da solo con mia madre, mio ​​padre non era presente. Languiva in una prigione federale, era la peggiore spazzatura, non era un padre a cinque stelle, anzi non ne meritava nemmeno una.

Durante tutta la mia infanzia, ha brutalizzato mia madre, picchiandola ogni volta che commetteva un piccolo errore, anche molto lieve.

Ero terrorizzata, avevo paura di lui, è successo anche che mi chiudesse in un armadio chiuso a chiave, per poter picchiare mia madre. Il suo corpo era pieno di cicatrici e anche il mio, eravamo entrambi vittime.

La sua incarcerazione fu un grande sollievo per me e mia madre, era coinvolto in affari loschi come la droga, il traffico di armi e tutto ciò che poteva essere illegale.

Tuttavia, mia madre non era più legalmente sposata con lui. Aveva trovato un uomo molto potente, ricordo solo il suo cognome "Mr. OHOUNGBONON". Questo signore era immensamente ricco.

Non mi piaceva molto l'idea di trasferirmi per unirmi a questa famiglia, dato che avrei lasciato il mio ragazzo Dan e tutte le mie amiche. Il solo pensiero mi faceva impazzire, molto impazzire.

__mia madre: Hanna! Sbrigati e metti via le tue cose. Non voglio ripetermi. "disse, la sua voce si diffondeva per tutta la casa."

__me: mamma, non voglio andarci, per favore. "Ho sussurrato nella mia stanza mentre ero ancora a letto"

__lei: è meglio che ti alzi in fretta, sono già quasi pronta. "ha continuato ad alta voce."

Mi tolsi le lenzuola una ad una, scivolando giù dal letto. Accanto, a destra c'erano il mio guardaroba e le mie valigie, così mi sono tolta tutti i vestiti e le scarpe e le ho ripiegate una per una nella valigia.

Mi sono preso tutto il mio tempo. Quindi tutti i miei strumenti per il trucco sono stati riposti in una borsetta.Corsi sotto la doccia per farmi un bagno, poi mi lavai i denti.

Ero pronto, ma non pronto a lasciare la mia casa dove avevo trascorso quasi tutta la mia infanzia fino ad oggi. Avevo solo 17 anni.

Mentre uscivo dalla stanza, vidi appesa al muro una foto mia e di mio padre. Avrei voluto toglierlo ma ho esitato un secondo prima di metterlo in valigia.

Era quasi l'unico ricordo che avevo di lui, oltretutto mi aveva lasciato una cicatrice sul basso ventre, questa cicatrice era uno dei colpi che mi aveva dato quando ero piccola.

Mi guardai intorno una volta nella stanza prima di sbattermi la porta alle spalle. Mi sarebbe mancata. Ho raggiunto la mamma che mi aspettava davanti alla sua macchina, lei ha aperto il bagagliaio e io ho infilato le mie cose.

Ero seduto davanti e mia madre era accanto a me alla guida della macchina. Avevamo guidato ore e ore andando a casa del mio futuro suocero. Con mia madre ero riservata, l’idea di andare a vivere altrove con il nuovo marito non mi piaceva affatto.

Non fingo di essere felice quando era single, ma vorrei che avesse trovato un uomo che vivesse nella nostra stessa città.

Stavo leggendo un libro intitolato "Innamorato della persona sbagliata", la lettura mi permetteva di rilassarmi quando mi annoiavo o quando volevo passare il tempo.

__ mia madre: rimarrai senza dirmi niente per tutto il viaggio, vero?

__Io: ... “Non ho detto una parola”

__lei: no, ma non dici sul serio," ribatté lei?"

__me: Sto leggendo, mamma, non voglio distrarmi, ecco perché non parlavo.

Rimase in silenzio per un secondo prima di continuare la conversazione.

__elle: anche per me non è facile, lo sai. Ma vorrei cambiare la mia vita, e tu dovresti fare lo stesso

__me: oh beh, la pensi così. "ho detto sbattendo il libro"

A quel tempo avevo perso il gusto della lettura.

__ lei: Hanna, finalmente abbiamo l'opportunità di diventare l'eroina della nostra vita.

__me: no stai parlando di te stesso, tutto questo è solo per te, sii solo quello che deve obbedire. La mia vita è a 300 kmh e tu lo hai deciso senza chiedermi la mia opinione, solo per un fottuto capriccio. “Ho sfidato la mia voce mentre parlavo”

__elle: no, non è un capriccio, amo davvero il signor O, e anche lui ama me.

__me: Anch'io amo qualcuno, Dan. E non te ne frega niente di questo.

__elle: non è vero, ovviamente mi costa separarti da Dan e dai tuoi amici. Ah! Oltretutto hai solo 17 anni e visto che sei così gentile potrai farti nuovi amici" sospirò, cercando di essere gentile con me. "

__io: sul serio, non voglio ridere." sussurrai "

__elle: lo sai tesoro mio, il liceo Sainte Marie è un ottimo liceo, ti piacerà.

__me: ah mamma lo fai apposta o cosa? Non voglio andare in un liceo a Bourge e tanto meno voglio che sia pagato da uno sconosciuto.

__lei: non è un estraneo, ti ricordo che siamo sposati. Sarebbe bene che ti abituassi all'idea.

Dopo questa conversazione ero arrabbiato con lei, non sono stato scortese con lei, no. Ma in quel momento non avevo davvero voglia di chiacchierare con lei.

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