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Capitolo 5

Il P.O.V. di Alejandro

Mentre tornavo a casa vidi una macchina parcheggiata accanto al mio vialetto. Mi sono detto chi cazzo è questa persona.

Scesi dalla macchina e mi diressi verso casa: "Valeria, sei qui? -dissi entrando nel soggiorno e vedendo la cabina dei baci in corso e i popcorn non mangiati sul tavolo.

Dove cazzo è quella ragazza, mi dissi, mentre salivo le scale e mentre lo facevo sentivo dei gemiti provenire dalla stanza degli ospiti.

Mentre percorrevo il corridoio verso la stanza, sentii la voce di Valeria.

-Omgosh Bruno Castillo right its yes mhm- sentii Valeria gemere.

Mentre continuavo ad ascoltare mi incazzai perché prima aveva portato un altro uomo nella mia cazzo di casa solo per farsi una bella scopata e poi perché Valeria mi piace e lei è mia.

-Che cazzo, Valeria", dissi irrompendo nella stanza degli ospiti. -Hai perso la testa", dissi finendo la frase.

-Esci subito da casa mia, cazzo! Dissi indicando l'uomo mentre si affrettava a prendere i suoi vestiti.

-Valeria, ti ho portato a casa mia perché non ti facessi male e invece porti un uomo a casa mia solo per scopare", dissi urlando di frustrazione.

-Mi dispiace, signore, ma sono una donna che fa quello che vuole e stasera volevo che qualcuno mi desse piacere e l'ho avuto finché non hai rovinato tutto, questa era una serata galante", disse allontanandosi da me.

-Per me, Valeria, questa era una serata del cazzo, perché sono abbastanza sicuro che quando sono entrato in casa mia ho potuto sentire i tuoi gemiti del cazzo", dissi irritato.

-Mi dispiace tanto, signore, per non aver gemuto il suo nome, mi dispiace di non riuscire a prendere questa figa, mi dispiace tanto, cazzo", disse mentre continuava ad allontanarsi da me.

Prima che potesse fare l'ultimo passo la misi alle strette. -Ascoltami bene, mia piccola P.A. Potrei averti adesso, ma sono paziente, potrei farti gemere il mio nome stanotte, se potessi, potrei averti sulla scrivania del mio ufficio in questo momento", dissi mentre le baciavo il collo.

-Signore, questo è molto poco professionale", disse lei.

-Valeria, posso dimostrarti quanto posso essere poco professionale, ma credo che tu abbia bisogno di una doccia, non vorrei che ti sentissi frustrata stasera. Buonanotte, signorina Mendoza", dissi sorridendole, mentre lei arrossiva e correva verso la doccia.

P.O.V. di Valeria

Quando uscii dalla doccia andai in camera mia e indossai i pantaloncini e la giacca.

Quando sono andata a letto e mi sono sdraiata sulla schiena chiudendo gli occhi, qualcuno mi ha messo le mani sulla bocca.

Prima che potessi alzarmi, la persona si è seduta su di me tra le mie gambe, mi ha abbassato i pantaloni ed è entrata dentro di me.

In quel momento ho sentito la persona dire: "Mi dispiace principessa, ma non avevo finito con te, è ora di fare il secondo giro", e ho sentito la voce familiare di Bruno Castillo.

- Bruno Castillo ti prego, smettila, mi stai facendo male", dissi piangendo mentre lui mi legava le mani dietro la schiena e poi si avventava di nuovo su di me.

-Aiutami Alejandro, aiutami!", gridai. -Vuoi stare zitto?", disse prendendomi a pugni e a schiaffi mentre mi spingeva la faccia sul cuscino.

Il modus operandi di Alejandro

Dopo l'incontro con Valeria sono andato in cucina a fare gli spaghetti quando ho sentito Valeria urlare il mio nome chiedendo aiuto, così sono corso giù per le scale da lei e ho sentito il letto sbattere contro il muro.

Perché cazzo chiama il mio nome e fa sesso nella mia cazzo di casa?

Stavo per andarmene quando è calato il silenzio e l'ho sentita piangere, così ho fatto irruzione nella stanza.

-Valeria, che cazzo è successo, chi ti ha fatto questo?", dissi mentre la slegavo e la guardavo in faccia, con i lividi sul viso, e la prendevo in braccio.

-Mi ha fatto questo", disse indicando il bagno mentre il ragazzo che mi aveva invitato usciva abbottonandosi i pantaloni.

Quando la rimisi sul letto, mi avvicinai a lui e gli diedi un pugno in faccia.

-Come hai fatto a entrare qui e a toccarla?", dissi con molto veleno indicando Valeria.

-L'ho toccata e lo farò di nuovo se necessario", disse sorridendo beffardo a Valeria che stava ancora piangendo.

-No, tu non la toccherai e sai perché, perché morirai prima di toccarla con un dito", dissi mentre lei sembrava sul punto di cagarsi addosso.

Che ne dici se si cagasse addosso mentre io gli sparo in fronte.

Dopo aver ripulito tutto, tornai in camera di Valeria e la trovai vuota e con l'odore di quando era appena uscita dalla doccia, così andai in camera mia per andare a letto quando vidi Valeria nel mio letto che respirava lentamente.

Quando andai dalla sua parte del letto, lei stava dormendo, così mi sdraiai accanto a lei.

Mentre stavo per metterle un braccio intorno alla vita, lei si avvicinò a me e il suo respiro mi accarezzò il collo, facendomi diventare subito duro.

-Non voglio dormire da sola stanotte", disse sembrando un bambino indifeso.

-Va bene, Valeria, vai a dormire", dissi mettendole un braccio intorno alla vita e chinandomi a baciarla, lei si mise a cavalcioni sulla mia vita e io approfondii il bacio.

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