Capitolo 7 MINACCIATO DA UN ASSASSINO
Giuseppe uscì di casa poco dopo la nostra conversazione, andò in bagno a farsi una doccia, perché voleva andare a trovare mia sorella e mio padre. Una volta vestita e uscita dalla camera da letto verso l'ingresso della casa, vidi Renata aprire la porta, poiché il campanello aveva già suonato.
- Ciao figlia Arianna, come stai? Pensavo che tu e mio figlio foste in viaggio di nozze", disse Bianca.
- Non credo, suo figlio è uscito e non mi ha detto dove, ma la prego di entrare, è meglio che parliamo in salotto", risposi.
Quando io e mia suocera eravamo sedute sul divano del salotto, lei mi prese la mano e mi guardò con tenerezza.
- Mio figlio è stato buono con te? - chiese Bianca
- Sì, non preoccuparti, anche se è un po' testardo e un po' idiota", dissi, facendo ridere mia suocera.
- Arianna, mio marito Giuliano è stato molto duro con me quando ci siamo sposati, ma devi essere tu quella dura con mio figlio, fagli capire che se ti perde un giorno se ne pentirà, perché tu sei una donna molto dolce e buona, ma quello che ti chiedo è che se ti fa soffrire voglio che tu me lo dica e io gli parlerò, ok? - mi disse
- Grazie Bianca, anche se so che io e Giuseppe non ci amiamo, spero che un giorno questo cambierà, - le dissi e una lacrima mi scese sulle guance.
- Io amo mio marito Giuliano in questo momento e darei la vita per lui, ma non è sempre stato così perché quando ci siamo sposati, giuro che l'avrei ucciso, anche se stanca delle sue botte e della sua amante, confesso che mi sono allontanata da lui. - mi ha detto
- Se dovrò andarmene, lo farò, ma non tornerò da lui come hai fatto tu", risposi.
- Devo andare a fare la spesa, vuoi venire con me? - chiese sorridendo
- Perfetto, mi piacerebbe venire", dissi, e ci alzammo entrambi dal divano, uscendo da casa mia.
Quando tornai a casa dopo aver trascorso l'intera mattinata a fare shopping e a mangiare con Bianca, andai subito in camera mia e vidi sul letto un biglietto del mio caro marito che mi informava che non avrebbe potuto cenare con me, perché aveva molto lavoro da fare. Mi sedetti sul letto pensando se quel lavoro che mi diceva in quel biglietto, non fosse che stava andando con la sua amante, quell'Andrea che avevo sentito parlare con lei, anche se non mi sentii affatto offesa, dato che non avrei dovuto vederlo almeno fino al mattino successivo, se fosse venuto a dormire a casa, accartocciai il biglietto e lo gettai nel cestino del bagno. La sera, dopo aver cenato da sola, chiesi a Renata di andarsene e, sebbene fosse presto, notai che la donna mi ringraziava con l'espressione del suo viso; uscii di casa per passeggiare tranquillamente nei giardini, quando all'improvviso qualcuno mi coprì la bocca, trascinandomi a lato della casa.
-- Non farlo, se lo fai ti uccido qui", mi disse lo straniero.
- Cosa vuoi? Mio marito non è qui", chiesi, con il corpo che tremava come gelatina.
- Sei la puttana di Giuseppe? - mi ha chiesto
- Vuoi dire che sono sua moglie, non sei molto informato, vedo", dissi, vedendo un sorriso sul volto dello sconosciuto mentre teneva la pistola puntata contro il mio corpo.
Volevo guardare per vedere se era mio marito, ma non potevo muovermi dal posto in cui mi trovavo, e lo sconosciuto ha approfittato della situazione per mettermi davanti al suo corpo, proteggendosi con il mio corpo.
- Ciao Giuseppe, ho con me la tua puttanella, lasciami andare con lei e non le farò nulla", disse l'uomo.
- Sai che non uscirai vivo da qui Alonso, lascia andare mia moglie", gridò Giuseppe.
- Allora la ucciderò e tu lo sai Capri, la ucciderò perché non apparteneva a te, ma a Rossi e tu hai infranto le regole dei narcos", disse lo sconosciuto, puntandomi la pistola nel fianco.
- Va bene, sai che se la uccidi io sposerò la figlia di Andrea Rossi, e so che non piacerebbe neanche a lei, quindi pensaci bene", disse Giuseppe, incrociando lo sguardo di mio marito, maledicendolo.
-- Non credo, Rossi non te lo permetterà", disse lo sconosciuto, questa volta stringendomi il collo con il braccio libero, facendomi girare la testa per la mancanza di ossigeno che avevo in quel momento.
- È meglio che lasci andare mia moglie se non vuoi morire stanotte", gridò Giuseppe.
- Hahaha, non farmi ridere, se mi spari, lei andrà a fondo con me", disse l'uomo.
Si udì uno sparo, anche se non saprei dire da dove, che fece schizzare gocce di sangue sul mio corpo, vidi l'uomo che mi aveva trattenuto emettere un urlo straziante, guardai il suo corpo inerte cadere a terra, subito Giuseppe accorse dove mi trovavo, mettendo le sue braccia intorno al mio corpo per non farmi cadere a terra.
- Non dovevi uscire di casa, ho lasciato due dei miei uomini a tenerti d'occhio, sicuramente questo bastardo li avrà uccisi - mi disse mio marito, senza lasciare il mio corpo.
- Gli hai sparato? - Ho chiesto con la voce tremante
- No, se gli avessi sparato, ti avrei messo in pericolo.
- Dove sei stato oggi, i tuoi vestiti sono macchiati di sangue", chiesi.
- Sono andato con i miei uomini a regolare i conti con le persone che hanno minacciato me e tuo padre, ma purtroppo Rossi e due dei suoi uomini sono fuggiti", disse, prendendomi subito in braccio,
Siamo entrati in casa, mio marito camminava con me in braccio verso la nostra camera da letto, siamo andati in bagno lasciandomi delicatamente sul pavimento. Mi tolse lentamente i vestiti fino a quando non fui completamente nuda, si spogliò anche lui ed entrammo entrambi nella doccia, aprì i rubinetti e lasciò che l'acqua scendesse su entrambi i nostri corpi.