Riepilogo
- Prendili”, getta una mazzetta di banconote sul tavolo, ”te li meriti! Ora prendi la tua roba e vattene! Mi ha licenziato solo per aver detto “no”. Ma non si è fermato lì. Ora si intromette nei miei affari e di recente si è presentato con una proposta feroce.....
Prologo
Si avvicina a me e mi gira intorno, stando proprio di fronte a me, si china leggermente e mi guarda negli occhi, facendomi capire che fa sul serio.
- Amo il sesso e sono pronto a farlo in qualsiasi momento. E anche adesso, invece di fare demagogia con te, ti piegherei volentieri e, tirando su la tua semplice gonna, mostrerei alla mia padrona che tipo di vestiti dovrebbero indossare le persone come lei, invece di nascondersi dietro questo socialismo scadente", alludeva alla lunghezza e al colore. - Ti trafiggerei il corpo, Alina, fino a farti urlare a squarciagola. Ti legherei le mani sopra la testa e leccherei i tuoi bellissimi e pieni seni di taglia 3, succhiando il capezzolo in bocca e mordicchiandolo.
Le sue parole mi fanno sentire un formicolio nel petto e sono perplesso: voglio davvero quello che dice?
- Sono sicuro che hai un sapore delizioso. Forse ti legherei le gambe, leccherei la tua umidità con la lingua e ti scoperei fino allo sfinimento. Resisteresti, ma non potresti resistere ed esploderesti tra le mie braccia, spingendoti sul mio cazzo come se fosse la carne salvifica che ti dà la beatitudine di cui hai bisogno. Ti legherei e ti scoperei continuamente e dappertutto, senza darti la possibilità di resistere, sopprimendo la tua ribellione e aprendoti a sensazioni sempre nuove. Oh, sono sicuro che all'inizio ti saresti contratta, ma poi ogni volta avresti aspettato di vedere dove ti avrei fatto scopare, e in quale posizione, e se ci sarebbero stati testimoni segreti dell'azione, e se ci avrebbero sorpreso a fare sesso sporco.
Le sue parole mi fecero venire uno spasmo al basso ventre. Sentivo le mutandine bagnate e i capezzoli mi dolevano insopportabilmente, desiderando quel tocco, tenero ma doloroso, che mi aveva descritto. Che cosa mi sta facendo?
- Ti piace essere dominata? - Senza pensarci due volte, mi apre la camicetta e mi strizza i capezzoli attraverso il reggiseno.
- Ah", gemetti, rendendomi conto di quello che era successo. Aprii gli occhi scioccata, rendendomi conto di ciò che era successo, imbarazzata, e infilai via i resti della stoffa.
- No, non deve essere così!
Faccio un passo per allontanarmi da lui, volendo scappare, ma lui mi afferra il braccio, mi toglie il resto della stoffa dalle spalle con un solo movimento e mi lega i polsi davanti a sé. Mi tira vicino a sé e mi sussurra parolacce all'orecchio:
- Birichina, ti punirò per questo.
Il mio corpo è in preda all'eccitazione e mi rendo conto con orrore di volere questa punizione.
E legge tutto nei miei occhi. In un istante, i freni sono saltati. Si affaccia alle mie labbra e mi bacia disperatamente e appassionatamente.
Con una mano mi stringeva le braccia dietro la schiena e con l'altra mi strizzava il seno e mi arricciava il capezzolo.
Le ginocchia mi cedono e perdo l'equilibrio in una frazione di secondo, ma lui riesce ad afferrarmi la vita e a non farmi cadere. Mi spinge indietro finché non sono contro il muro e poi mi solleva delicatamente le braccia dai resti della camicetta, tirando qualcosa in modo un po' scomodo, facendomi stare quasi sulla punta dei piedi davanti a lui.
Quando alzo lo sguardo, vedo le linguette dei miei indumenti esterni, che ora sta usando come meccanismo di contenimento per me. Sono seminuda davanti a lui, con le braccia alzate e bloccate. Con vergogna, senza sapere dove nascondere gli occhi. Ma aspetto che continui.
- Sì", dice soddisfatto, e poi mi abbassa la gonna con un movimento brusco, lasciandomi solo con le mutandine. Il suo sguardo si oscura e ho paura di quello che sta pensando in questo momento, ma è qualcosa di scandaloso.
Qualche giorno prima....