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capitolo 3

capitolo 3

Fabiola

Mi sto rimettendo in carreggiata con la mia vita, con le cene a cui partecipo, i balli in maschera, le feste, nel complesso va tutto bene. Solo che non sono più lo stesso, sento una mancanza che non riesco a spiegare. tutto è grigio ai miei occhi, durante le cene, o ai balli, a volte lo colgo da uomini, che porto in albergo per una notte di passione. La mattina dopo li ho lasciati insoddisfatti, volevo di più.

Getto con noncuranza le banconote sul tavolo e proseguo per la mia strada.

sono passati due mesi dal mio ritorno dal viaggio, con la vendita di oppiacei, farmaci e i miei commerci

importazione di prodotti finiti, dopo la trasformazione in altre aziende delle materie prime in prodotti finiti.

Non ho tempo per me stesso.

oggi è l'ennesimo invito ad un ballo in maschera, sono esausto, ma Jorgi mi chiede di fare un piccolo sforzo, per poter incontrare lì i potenziali clienti.

Arriviamo abbastanza tardi, ma la sala è ancora affollata. ci infiliamo tra la gente, troviamo un tavolo riservato per noi e ci sediamo lì.

Ho un bicchiere di champagne.

E guardarmi un po' intorno, per vedere chi riconosco e chi no.

Il cuore mi balza nel petto.

Credo di riconoscere questa sagoma, anche se l'ho vista solo una volta, la sua immagine è impressa nella mia testa.

I nostri sguardi si incontrano, lui sembra incerto, alza la coppa per salutarmi

Faccio lo stesso, ma lui non si avvicina, vedo i nostri corpi di nuovo intrecciati, non vedo l'ora di farlo di nuovo con me, non resisto alla tentazione di avvicinarmi da parte sua. Anche se è accompagnato. Non mi importa.

mentre mi avvicino si gira verso di me e sorride, questo sorriso scioglie il mio cuore di pietra. Io parlo:

- Scusi, mi sembra familiare, non li abbiamo già visti da qualche parte?

- No, non credo,

La sua voce è fredda, impersonale. Sono accusato.

- Allora scusi, buona serata.

- Aspetta, forse hai ragione.

Fabiola

La sua voce è fredda, impersonale. Sono accusato.

- Allora scusi, buona serata.

- Aspetta, forse hai ragione.

- Scusi ?

- Mi ricordi qualcuno!

- È vero ?

Sono felice che si ricordi di me.

- Sì, mi ricordi un piccolo ladro, che ha cercato di truffarmi.

- Tu dici ? un ladro ?

- Sì, quando ho provato a metterle le mani addosso, è scappata.

- Allora... secondo te sembro un ladro che conoscevi, ok, buona serata.

Lascio subito il posto dove si trova, che vergogna!

Mi ha rovinato la serata. Pensavo che si ricordasse di me. Il bastardo.

Torno a casa deluso, il sonno mi sfugge, non ho amici, nel nostro mondo l'amicizia non esiste.

Chiamo Jorgi:

- Fratello mio, vieni a bere l'ultima volta con me?

- Sto arrivando, non sembri te stesso.

Arriva qualche minuto dopo.

- Allora cosa ti preoccupa, tesoro?

- A volte mi sento così solo da quando sono morti i miei genitori.

- Lo so, erano tutti per te, buoni genitori, grandi amici.

Ci serviamo dei bicchieri di liquore.

- Ci serve un esecutore testamentario, sai che il nostro è gravemente malato

è addirittura sull'orlo della morte.

- Perché papà non ha fornito un sostituto?

- Ha avuto un sostituto, sembra che tu abbia dimenticato che è caduto in combattimento il mese scorso.

- Cosa proponi ? Avete qualche candidato da suggerirmi?

- Ho qualche nome in mente!

- Molto bene, me li presenti domani.

- Sono passati alcuni giorni dall'ultima volta che hai fatto sesso, cosa sta succedendo?

- Hoo, niente, sono un po' troppo stanco di queste avventure di una notte.

Le mie idee riguardano più l’espansione del nostro territorio.

- Ma hai già il controllo di tutto il Brasile, come vuoi espandere ulteriormente qualcosa che è già grande?

- Non ti parlo da qui, ma da fuori paese. Abbiamo attività legali, perché non creare sircusales, in Europa, America o anche in Asia?

- Ora che ci penso, è una buona idea.

- Mediteremo ciascuno separatamente per trovare idee, tra un mese ci incontreremo per metterle insieme.

- Molto bene, faremo così.

- Sai che il Presidente della Repubblica ha chiamato di nuovo il mio numero, perché è il mio numero che gli hai dato?

- Ho dovuto dargli un numero valido. Quindi ho pensato a te.

- Dice che vuole parlarti, che è urgente

- Lasciami in pace, tutto quello che vuole è scoparmi.

- Non è cattivo, è un bell'uomo.

- Lo so, ma voglio solo che sia ancora più appiccicoso dopo lo spettacolo, e non è il mio tipo.

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