8. Sì, per favore... Insegnami
- Mario...
Noelia ha pronunciato il nome del francese in un sussurro quando lo ha visto inginocchiarsi davanti a lei, non avrebbe mai pensato di voler vedere un uomo così inginocchiato tra le sue gambe, soprattutto quando aveva criticato il film più popolare su Netflix per un poco meno di un mese, dove la protagonista si è divertita a svegliarsi con la testa del suo amante tra le gambe, ma ora che quella protagonista era lei e che Marius la toccava facendola gemere, era diverso, in quel momento doveva ingoiare le sue parole .
Rilassò il suo corpo, godendosi il suo tocco, sì, cercò di non chiudere gli occhi, di non perdere i dettagli, soprattutto, scoprì qualcosa che amava ed era vedere le pupille di Marius passare da un grigio pallido a diventare mercurio liquido e era per lei, perché lo eccitava, non si era mai trovata ad accendere un uomo così, tanto meno a voler vedere ciò che vedeva riflesso nell'espressione aristocratica del suo benefattore.
- Sì, per favore... Insegnami - gemette sfacciatamente, ricordando a se stessa che per quanto bene lui la trattasse, la loro relazione era solo sessuale, qualcosa di commerciale che sarebbe finito dopo quindici giorni, quindi la cosa migliore che poteva fare era godersela senza innamorarsi
Anche così, non poté fare a meno di far battere forte il suo cuore quando guardò in basso e trovò quegli occhi pieni di desiderio.
Marius ha trovato le mutandine bagnate della sua Sugar baby e ha voluto macchiarle di più, avrebbe salvato la prima sborrata che gli ha dato come ricordo e non l'avrebbe nemmeno toccata direttamente.
Infilò una mano nelle sue mutandine, poi le aprì le pieghe con le dita, lasciando il proiettile vibrante conficcato contro il suo clitoride.
- Lasciatevi andare...
Si alzò per lasciarsi cadere accanto a lei e le accarezzò dolcemente il viso, parlandole così vicino che poteva quasi toccarle le labbra quando parlava e poteva certamente consumare il suo dolce alito ad ogni respiro.
- Lasciati attraversare dal piacere.- Le accarezzò la scollatura e vi infilò delicatamente la mano accarezzandole la morbida pelle del seno destro e trovando il capezzolo lo strinse forte tra le dita.Come avrebbe sopportato il dolore quella ragazza?
- Marius... - emise un piccolo grido con il nome dell'uomo nel momento in cui sentì la pressione del pizzicotto sul suo capezzolo, la sensazione era fastidiosa, soprattutto perché se la stava godendo per quelle vibrazioni tra le sue gambe.
"Cerca di goderti il dolore e trasformalo anche in piacere..." le ordinò con quel sensuale e seducente accento francese prima di liberarle l'altro seno e portarselo alla bocca mentre il vibratore aumentava gradualmente la sua velocità, diventando sempre più potente. contenere…
Noelia non avrebbe mai immaginato di vivere un'esperienza come quella che stava vivendo in quel momento. Nonostante l'aria condizionata all'interno dell'auto, il suo corpo perdeva un sottile strato di umidità.
- Come... Com'è possibile? - chiese la giovane donna dopo aver provato più piacere di quanto avrebbe immaginato, più per il modo in cui qualunque cosa stesse usando nella sua privacy aumentava le vibrazioni proprio nel bottoncino in mezzo alle sue gambe e che la faceva dimenare sotto il suo corpo , e desiderava di più del suo tocco, di quella bocca bagnata che stimolava uno dei suoi seni, anche il dolore e la pressione sull'altro capezzolo, era così difficile per lei non lasciarsi trasportare mentre liberava i seni della ragazza e li assaggiava, prima l'uno e poi l'altro, assaporandoli, pizzicandoli, mordendoli e succhiandone la pelle stimolati dai loro gemiti - io... io...
- Perché il tuo corpo - ... mormorò Marius risalendole la scollatura fino all'orecchio, infilandole la lingua dentro l'orecchio e abbassando la mano lungo il corpo della ragazza finché non fu dentro le sue mutandine e usò il proiettile per stimolarla.- Così. ..lasciati andare, vieni per me... -Domandò lei, tornando a intrattenersi con i suoi seni mentre continuava a stimolare il suo bottoncino con quel piccolo vibratore, facendola rompere in mille pezzi per ricostruirsi proprio in quel momento momento in un intenso orgasmo.
-Marius…- gemette, abbandonandosi a quella sensazione.
- Brava ragazza…- le baciò dolcemente il collo e scese ad accarezzarle l'ingresso della vagina, così bagnata che fu tentato di penetrarla, ma non ancora. potrei tenere.
Il francese si mise le dita in bocca e guardandola, assaggiò i suoi fluidi, non ci sarebbe voluto molto prima che glieli succhiasse dalla stessa figa, ma non ancora, le avrebbe fatto venire voglia di ogni sua avance prima di una nuova uno.
Le accomodò bene i seni all'interno del vestito, lasciandole un morbido bacio sulla scollatura e poi si tolse le mutandine che indossava ed erano state molto bagnate per riporle in una piccola sezione che aveva la limousine.
- Questo è per me, culetto mio...
Prese le altre mutandine e le indossò, quelle che erano davvero fatte per alloggiare il proiettile proprio nel posto giusto per più piacere. Anche se per ora li ho tenuti spenti.
Lei non disse niente, inoltre non credeva di trovare niente di coerente da dire, era visibilmente arrossata, lo guardò togliersi le mutandine e metterle via. Lei socchiuse le labbra per reclamare quello che lui aveva detto, riguardo alle sue mutandine, tacque di nuovo, chiuse gli occhi, aveva bisogno di calmarsi.
Era grata che anche lui si fosse preso il tempo di coprirle i seni e aggiustare la scollatura della camicetta che indossava quel giorno e gli lasciò indossare le mutandine nuove, anche se queste avevano qualcosa che le sue non avevano, era consapevole che lui Poteva accenderli in qualsiasi momento, era comunque grato di averne alcuni asciutti.
- Elenco. Dai...
Erano passati alcuni minuti da quando la limousine si era fermata, ma l'autista sapeva già che non avrebbe mai dovuto interrompere il suo capo quando era con una delle ragazze e soprattutto quando stava chiudendo il finestrino che collegava la parte posteriore con quella anteriore.
Marius aprì la porta, poi tese la mano alla giovane donna per aiutarla a uscire.
Noelia stava ancora tremando per quello che aveva vissuto, quindi si aggrappò forte al braccio di Marius una volta scesi dall'auto e lui l'aiutò a scendere.
-Ora io e te pranziamo e ci fermiamo un po' a parlare di tutte quelle formalità, voglio proprio conoscerti meglio.- Spiegò offrendo il braccio per andare insieme al ristorante del circolo, dove tra poco la metro si avvicinò a loro.