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Capitolo 5Innamorarsi?

Appena arrivato in azienda, entrai nel mio ufficio e mi sedetti sulla poltrona dietro la mia scrivania. All'improvviso entrò la mia assistente, lasciando sulla mia scrivania una serie di documenti che dovevo esaminare per la presunta riunione che avrei dovuto tenere più tardi. Appoggiai la penna sul lato della scrivania e mi appoggiai con i gomiti sopra di essa, premendo le dita sul ponte del naso, ricordando la donna che mi aveva fatto impazzire in quel letto la notte precedente. Non posso negare di essere stato bene con lei, ma mi sentivo stanco in corpo perché non avevo dormito abbastanza e ora mi sentivo molto stanco. Mentre cercavo di rilassarmi pensando a quella donna, a come ci eravamo amati e a come avevamo attraversato i nostri corpi, centimetro per centimetro, baciandoci, assaggiando i nostri corpi con un desiderio incontenibile, sentii che all'improvviso si apriva la porta del mio ufficio, sapendo che sarebbe stato il mio amico Carlos, dato che era l'unico a cui permettevo di entrare in questo modo.

Quando finalmente aprii gli occhi, vidi il sorriso del mio amico disegnato sulle labbra della sua brutta faccia, mentre si sedeva su una delle sedie di fronte alla mia scrivania, incrociando le braccia, temendo che quello che seguiva da parte sua fosse una specie di interrogatorio incessante.

- Dimmi cosa hai fatto ieri sera, dimmi che non sei andato a letto con quella donna vergine”, mi interrogò.

Sapevo di cosa stava parlando, perché ieri sera l'uomo che aveva cercato di approfittare di quella donna era anche un nostro amico e sapevo che presto l'avrebbe detto a Carlos.

- Cosa avrei dovuto fare? - chiesi, come se non sapessi di cosa stesse parlando.

- Dai David, sai benissimo di cosa sto parlando, ieri sera ero anch'io con te in quel locale e so che sei rimasto in quella stanza con quella ragazza - disse vedendo un sorriso malizioso sulle sue labbra.

- Ora tu e John state spiando tutto quello che faccio? - Chiesi al mio amico un po' infastidito dal suo commento.

- Senti David, non ti perdonerò mai per non avermi detto cosa è successo dopo che John ha lasciato quella stanza, anche se sai che posso sapere tutto da lui, ma confido che me lo dirai tu stesso - disse Carlos.

- Vuoi notizie esclusive, è questo che vuoi che ti dica? Non ho nessuna notizia da dirti”, risposi.

- Sì, e sono un eunuco, visto che hai un sorriso in faccia che ti fa sembrare un idiota - mi disse, facendomi sorridere ancora di più.

Sorridemmo entrambi, poiché era chiaro che non avrei potuto nasconderlo a Carlos per molto tempo, così mi sedetti dritta sulla sedia senza smettere di guardare me e il mio amico, lasciando che lo deducesse da solo, dato che Carlos mi conosceva molto bene.

-- Cazzo, sì, sei andato a letto con una vergine, che fortuna che hai David, e ti prego, se la rivedi, chiedile se ha un'amica o una conoscente anch'essa vergine, deve essere il massimo farlo con una donna così - mi disse Carlos, troppo euforico.

Senza smettere di guardarci, scrollai le spalle, anche se non mi sentivo molto orgoglioso di essere andato a letto con quella ragazza in quel modo, dato che sapevo che era piuttosto ubriaca e che quello non era il mio modo di conquistare una donna per passare una sola notte con lei. Ma quella ragazza mi aveva toccato abbastanza da considerarla più di un semplice divertimento e di una semplice conquista, dato che non riuscivo a smettere di pensare a lei da quando avevo lasciato quell'albergo.

- Com'era, era brava a letto, mi dica una cosa che mi ha molto incuriosito - mi disse

- La verità? - Le ho risposto sorridendo: “È stata la notte più bella che abbia mai passato con una donna”.

- Dai David, siamo più che amici, raccontami qualcos'altro, immagino che scopare con una vergine debba essere il massimo per un playboy come noi, ma voglio saperne di più - disse il mio amico.

- Non se ne parla Carlos, non dirò nient'altro, solo che mi ha lasciato un buon segno e vorrei poterla rivedere - gli dissi volendo concludere la conversazione.

-- Andiamo David, ci siamo sempre detti tutto, non venire ora a comportarti come se ti vergognassi, non sei così.

- Beh, in questo momento lo sono, un gentiluomo non parla mai male o dice cose su una signora, quindi non aspettarti che ti dica altro - gli risposi, stanca delle sue emozioni.

- Dai, per favore, da dove viene quella donna? Al giorno d'oggi poche donne sono vergini, inoltre era troppo bella per te”, disse il mio amico.

- Carlos, vuoi davvero saperlo? - chiesi, stanco della sua insistenza.

- Certo che lo voglio, dimmelo subito, bastardo!

- Sarai molto geloso, ti avverto e non voglio perdere il mio migliore amico per questo - risposi.

- Non preoccuparti di questo, credo di poter convivere con il senso di colpa per averti costretto a dirmi cose intime sulla mia amica.

- Va bene, dopo la riunione che abbiamo, ti inviterò a pranzo e ti dirò tutto quello che vuoi sapere, capito? - Dissi ridendo, vedendo l'espressione delusa del mio amico Carlos.

- Dimmi solo una cosa, David: la rivedrai? - mi chiese

-- Se assumo un detective per cercarla e scoprire dove vive e chi è, non dico di no, ma prima devo sapere chi è, anche se non credo sia una buona idea rivederla”, risposi serio.

- Possiamo andare nel locale dove l'hai conosciuta e chiedere ai camerieri, se è una cliente abituale, sicuramente la conosceranno - mi disse il mio amico, aiutandomi a trovare la donna che mi aveva lasciato così segnato, con una sola notte trascorsa insieme.

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