02- Parte II
- Me lo dicono spesso... - sussurrò senza guardarlo.
Sarah pensò di nuovo che questa sarebbe stata la soluzione al suo problema economico. Non potevo più sopportare di vivere in quell'appartamento, o meglio, in un porcile, perché non c'era altra parola per definire il luogo orribile in cui vivevo con Maritza. Ecco perché le bastava passare l'intera giornata benedetta bloccata al supermercato, ordinando qua e là e tante volte facendo da sostituta a qualche cassiere che non andava al lavoro. Anche con tutti gli sforzi del mondo, non avevo mai ottenuto la remunerazione adeguata, come accade in molti luoghi.
Comunque, anche se era disposta a diventare la madre di suo figlio e vendere la sua verginità, aveva completamente perso la sua dignità e si sentiva così strana a farlo, sapeva che non c'era modo migliore per andare avanti. Avevo sogni e obiettivi da raggiungere, questo era l'unico modo per raggiungerlo.
- Hai un'altra domanda? - ha scoperto, in attesa di una risposta, a cui la giovane donna scosse la testa.
Ma sicuramente mille altre domande gli sarebbero state presentate non appena avesse messo la sua firma su quel foglio. Qualcosa che accadeva spesso.
- Posso dare un'occhiata al contratto? - voleva saperlo.
- Certo che ce l'hai, sono diverse pagine. Leggilo attentamente e poi dimmi se sei d'accordo con tutto quello che hai letto.
Se le avesse dato la penna proprio lì, avrebbe già firmato senza fermarsi a guardare ciò che è stato stampato e tutti quei fogli.
- A tutto questo, quando lo faremo? Voglio dire di me... Non è che ho fretta, ma finché accadrà presto, mi sentirò più sollevato.
- Ho capito. Lo faremo la prossima settimana, metterò il giorno, l'ora e il luogo. Non preoccuparti, ok?
Lasciò uscire l'aria, e di nuovo scavò gli occhi nelle foglie per riprendere la lettura così noiosa ma almeno interessante mentre andava avanti, trovando punti su cui non aveva riflettuto pienamente. E proprio per questo motivo esitò molto a mettere il suo nome in quel modo, e in qualche modo si legò a quell'uomo.
Dopo un po ' aveva finito di leggere tutto e sospirò profondamente prima di rivolgersi a lui, per chiedere una penna e farla finita una volta per tutte.
Nel passaggio dell'oggetto, involontariamente, le sue dita si sfiorarono e la giovane donna sentì come una scossa elettrica attraversò le sue dita, le sue nocche... attraversa ogni cellula del suo corpo e trasforma le sue viscere in dinamite.