Capitolo 1
CINDY
Bevo un sorso del mio caffè nello stesso momento in cui vedo attraverso il vetro della caffetteria l'azienda in cui lavoro, l'auto del mio capo passa sul viale, entra in azienda e sorrido quando sparisce , nonostante sia il titolare arriva sempre un po' prima o proprio all'orario d'ingresso secondo lui per darci un esempio, inoltre si considera più un lavoratore.
Sempre così umile.
Patrick Turman, il mio capo, è l'uomo di maggior successo che io conosca, lavoratore, premuroso, impegnato, intelligente e molto attraente. A quarantasei anni sembra avere dieci anni di meno, si mantiene in forma, si prende cura della sua salute, naturalmente se la sua azienda è alla moda, la migliore di tutto il continente europeo e americano, lui è l'uomo perfetto, ogni modella che viene in azienda non si vergogna di flirtare con lui, ma lui se ne tiene sempre fuori, rispettando sua moglie.
Quella donna ha la fortuna migliore del mondo, tutti vorrebbero il suo posto, compreso me.
Da quando sono entrata in azienda a diciotto anni, ero innamorata del mio capo, ancora di più quando ha accettato di darmi il posto di segretaria del presidente, all'inizio ha pensato di aiutarmi visto che ero venuta a Londra per cercare un maggiore sostegno economico, mi ha ascoltato e questo ha fatto crescere ancora di più la mia ammirazione, non si è nemmeno preoccupato della mia inesperienza, secondo lui tutti possiamo imparare.
-Sembri pazza con quel sorriso", guardo Abigail che si porta la tazza di caffè alle labbra, "Stai pensando di nuovo al capo?
-Certo che no - mi guarda incredulo e io non posso fare a meno di sorridere ancora.
-Pensavo che avresti superato la cotta che hai per lui.
-Ci ho provato, ma è impossibile battere il signor Turman", sorride a metà.
-Se ti tiene in pugno così, senza nemmeno un accenno di interesse, non riesco a immaginare come saresti se flirtassero", sospiro.
-Se solo lo facessi una volta.
-Sai, mi dispiace per il tuo ragazzo", mi acciglio, "Quel povero ragazzo vive senza sapere che tu fantastichi su qualcun altro, non vorrei essere al suo posto.
-Ehi, io amo Carlo, so che non succederà mai nulla con il signor Turman, è solo il mio amore platonico, non è vero?
-Mi piace Tom Hiddleston", alzo gli occhi.
-Dalla società", nega, abbassando lo sguardo sul suo caffè, "Bugiardo, se ti piace qualcuno.
-Certo che no, ho i piedi per terra e non sarei mai interessato a nessun capo.
-Sei così cattivo", fa spallucce.
-Realistico", socchiudo gli occhi, "È ora di andare, mancano dieci minuti.
-Ok, andiamo", ci alziamo e usciamo.
Abigail è la receptionist dell'azienda, è la mia unica amica anche qui a Londra, mi ha accolta con gentilezza quando mi ha vista così sperduta, non avevo nemmeno un posto dove vivere, stavo in un albergo così mi ha offerto il suo appartamento e io ho accettato, lei è molto carina, occhi verdi, magra, capelli neri lunghi fino alle spalle e più bassa di me, non c'era giorno in cui non fossi sola perché usciva con i suoi appuntamenti su Tinder che si rivelavano sempre idioti figli di mamma, si è lasciata tutto alle spalle, ora si concentra solo su se stessa.
Esattamente un anno fa sono riuscita ad affittare un appartamento mio, non lontano dal suo palazzo, ho aumentato il mio stipendio e me la sono cavata bene, quando me ne sono andata ho ringraziato chiaramente Abigail per avermi ospitata per tre anni , mi ha detto che si sarebbe sentita sola ma si sarebbe abituata, non è molto affettuosa.
Mentre entriamo in azienda lei va al suo posto augurandomi una buona giornata, io entro in ascensore premendo il numero più alto, arrivo in meno tempo di quanto mi aspetti perché non c'è ancora molta gente.
Esco dal cubicolo e vado direttamente alla mia scrivania, sistemo le mie cose, prendo alcune cartelle e vado nell'ufficio del mio capo, busso tre volte alla porta a vetri coperta dalla tenda bianca dall'interno, il signor Turman non ci mette molto a darmi il permesso di entrare.
-Buongiorno", saluto con un sorriso sulle labbra.
-Cin", alza gli occhi azzurri e sorride anche lui, "Buongiorno, come ti sei svegliato?
È fenomenale come sempre, con il suo abito impeccabile, i suoi capelli ricci senza gel a causa del servizio fotografico di oggi ma ancora belli, il suo profumo di uomo che mi entra nel naso e mi fa impazzire, per non parlare del suo sorriso perfetto, come può essere così bello?
-Sistemo le cartelle davanti a lui.
-Un po' stressato, sai, oggi ho un servizio fotografico e una riunione con i dirigenti per il lancio della nuova collezione", sospira.
-Sì, infatti nelle cartelle c'è il resoconto di come sarà tutto", intrecciai le mani quando finii di sistemare, "vedrete che andrà tutto bene, come sempre.
-Dite ad Abigail di avvisarvi quando arriva la riunione e mettete uno di questi in ogni posto.
Annuisco senza togliergli gli occhi di dosso.
-Uno anche per suo figlio, o...?
-Anche per lui, alla fine, si è degnato di venire.
-Ok, saremo pronti tra un attimo", mi fa un piccolo sorriso.