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Bill
Mi giro lentamente, portando Clare sopra di me come un koala che si aggrappa al suo albero. Sento il suo corpo caldo e rilassato contro il mio, il suo respiro che si fa regolare. Le mie mani si muovono dolcemente sulla sua schiena, tracciando linee invisibili lungo la sua pelle nuda. Clare si sistema, posizionando la testa contro il mio petto, e in pochi minuti il suo respiro diventa profondo e regolare. Mi guardo intorno nella stanza semi-illuminata, cercando d'imprigionare questo momento nella mia memoria.
Quella sera, Clare si addormenta tra le mie braccia, e io non posso fare a meno di guardarla. La sua tranquillità, la fiducia che ripone in me, mi fanno sentire uno schifo. Sento il peso dei miei segreti, delle mie decisioni sbagliate, gravare su di me. Tutto è iniziato qualche mese fa, quando ho incontrato Fabian.
Ricordo ancora quella sera come se fosse ieri.
Ero nel garage, preparando la moto per la gara del weekend, quando Fabian si è avvicinato a me.
«Bella moto».
Aveva detto, il suo sorriso un po' troppo sicuro.
«Hai mai pensato di guadagnarci un po' di più'».
Ero scettico, ma incuriosito.
«Che intendi?»
Avevo chiesto, alzando lo sguardo dai miei attrezzi.
«Lavoro con un gruppo che organizza scommesse».
Aveva spiegato Fabian.
«Abbiamo notato che sei bravo. Molto bravo. E pensavamo di poter collaborare. Tu vinci le gare, noi facciamo scommesse su di te, e tu ti porti a casa una bella somma».
A quel tempo, la proposta sembrava allettante. Era eccitante, l'idea di fare soldi in modo facile, sfruttando una cosa che amavo fare. Ho accettato, senza pensare troppo alle conseguenze. Ma le cose sono cambiate velocemente. Quando ho provato a tirarmi indietro, stanco del peso di quel segreto, Fabian e il suo gruppo mi hanno mostrato le foto di Clare. Foto scattate senza che lei sapesse, foto che avrebbero potuto usare per minacciarmi.
«Se non continui, Bill».
Mi aveva detto Fabian con un sorriso freddo.
«Potrebbe succederle qualcosa di brutto. Non vuoi che le succeda niente, vero?»
Il ricordo di quella conversazione mi fa rabbrividire. Guardo Clare che dorme pacificamente sul mio petto, ignara del pericolo che la circonda. Non posso permettere che le accada nulla. Non posso permettere che il mio errore le costi la vita o la felicità.
Sospiro, sentendo il peso di tutto questo su di me. Ogni gara, ogni volta che salgo sulla moto, non penso solo alla vittoria. Penso a Clare, a Regina, a Micheal. A cosa potrei perdere se qualcosa andasse storto. Devo continuare a correre, a vincere, per proteggerla. Ma la domanda che mi tormenta ogni notte è: fino a quando potrò continuare così?