CAPITOLO 7.
Il suono della fibbia di una cintura, uno "zip".
Poi sento che mi tocca la coscia.
Un cazzo.
Enorme.
Mi sembra di sentire il suo odore pungente.
Mi fa venire i crampi allo stomaco e mi stringe la gola.
È anche bagnato. È bagnato.
È sperma? È venuto mentre mi torturava?
O è... come si chiama? Non c'è una parola difficile per definirlo?
Non importa!
Dio, perché in un momento come questo non mi vengono in mente pensieri stupidi e selvaggi?
Dovresti pensare a qualcos'altro!
- Un topo, dolce e succoso come una pesca. Ti piacciono le pesche?
Mi piacevano le pesche. Molto. Ora le odierò.
Come tutto ciò che mi ricorda questo giorno.
Dio, perché?
Mi stavo davvero salvando, salvando, per essere semplicemente violentata da un bastardo che pensa di essere il padrone della vita?
La mia vita sarebbe finita così, in questa squallida stanzetta, su un materasso sporco?
Sto mentendo. La stanza non è affatto squallida. È di una semplicità elegante. Minimalista. Il materasso è morbido e la biancheria è ovviamente molto costosa e fresca.
Bianco.
Come se fosse stato fatto apposta, perché le tracce della mia verginità fossero visibili a tutti...
Mamma! Oh, mio Dio! Per favore! Aiutatemi! Se mi vedete ora! Aiutatemi!
- Angelica, ascolta..." Sentii il cambiamento improvviso del tono della sua voce, era più calmo, più basso e più roco. - Ascoltami, ragazza, sono... sono davvero pronto a darti tutto quello che vuoi. Ti compro un appartamento, ti compro una macchina. Fanculo la Mini Cooper, avrai una Mercedes, o una Porsche, una Bentley con autista a vita, la vuoi? Un appartamento in un quartiere di lusso. Una casa. Una casa e una casa. Non devi lavorare. Provvederò io a te. Metterò un milione di sterline sul tuo conto, due... tre... ti basteranno. Di' di sì! Dimmi di sì adesso!
Sto tremando. So cosa sta dicendo, ma sto tremando. E ho la nausea.
E le sue mani e le sue labbra continuano a dominare il mio corpo.
- Mia bella topolina, facciamo le cose con calma, eh? Ti farò sentire bene! Molto bene! Verrai, volerai verso il cielo. Sarai in paradiso! So come fare, so come fare. Conosco tutti i punti!
Tu non sai niente - voglio sputargli addosso queste parole! - Niente! Non mi eccitano i movimenti delle mani e delle labbra! Sono disgustata!
Selvaggiamente, ferocemente disgustata.
Disgustoso.
Non mi laverò mai da questo schifo!
So che anche se uscirò vivo da qui, non riuscirò a vivere. E non potrò dimenticare.
E non mi sposerò di sicuro.
Né con Lute, né con nessuno.
- Vieni, topolino. Ti vestirò d'oro. Ti mostrerò il mondo! Dì solo di sì! Fallo volentieri!
Si alza sui gomiti e mi guarda intensamente negli occhi.
La stanza è illuminata da un camino e da una lampada da notte. Nella luce scarlatta, le fiamme infernali schizzano nei suoi occhi.
È bello, di una bellezza diabolica.
Il mio carnefice.
Sembra così facile dire di sì! Perché promette così tanto!
Il paradiso in diamanti!
Ma io non gli credo...
- Non gli credi, vero? Vuoi firmare un contratto?
- No, non voglio.
- Ma quale contratto! La parola di un guerriero è una parola d'onore. Non voglio imbrogliare. Bene... volete questo..." Getta un'occhiata al tavolo, sul quale c'è un "album" gonfio di carte e appunti. - Non c'è molto dentro, anche se sulle carte c'è molto. Tutto tuo.
- Stupido. Qualsiasi puttana sarebbe stata più economica...
- Chi ti ha detto che ho bisogno di una puttana, eh?
- Tu compri le puttane! Se vogliono una donna, allora...
- Beh, ditemi, ditemi! Cosa fanno a una donna quando la vogliono? Cosa ti fa il tuo Livid, eh? Fiori, ristoranti, caffè, palloncini? Cosa? Cosa fa quando vieni al club per lavorare, vestita come una puttana?
- Non sono venuta a lavorare! È stato un incidente! E i vestiti... sono solo un'uniforme!
- Se la mia donna si comportasse così, la ucciderei.
- Allora uccidila! Uccidila meglio, uccidila... - Sono di nuovo isterica, piango, ululo...
Lui tira fuori un tovagliolo, mi pulisce le guance, il naso.
- Basta così. Si calmi. E ascolta. Che problema c'è anche se stai facendo il tutto esaurito? Se vendi per così tanti soldi? Non per cento sterline, nemmeno per due! Ti sei reso conto, sciocco, che ti ho promesso tre milioni di sterline, una casa e un'auto: è un altro milione, o più! A quel prezzo, non sei una puttana! Sei una ragazza normale e intelligente che saprà trarre il meglio dalla sua situazione. Allora?
- Lasciami andare. Per favore. Non ho nulla da darti. Ma... per pietà, solo...
- Stupido. Dove sono io e dove è la misericordia! Va bene, basta parlare. Le uova non si curano da sole. Per l'ultima volta, vogliamo negoziare in modo amichevole?
- No. Lasciami andare. Ti odio! Ti odio! No!
Ho un nuovo ciclo di psicosi, che questa guerra barbara curerà all'istante.
- Stupida ragazza. Io amo la cattiva!
E le sue labbra si posano sulle mie. Con forza.
E le sue mani...
Mani che preparano il suo cazzo a scoppiare dentro di me.
Un attimo dopo.