Capitolo 9
La sua espressione cambia drasticamente, da felice ed eccitata a terrorizzata e inorridita, proprio come me.
"Cosa possiamo fare? Potrebbe trasformarsi in un bagno di sangue, e noi non lo vogliamo...".
"Dobbiamo calmare le acque, ma la mia magia non ha effetto su di loro e visto che il loro sangue è già in ebollizione per i combattimenti... potrei affrontarli... ma... non credo che ne uscirò vivo". Ride nervosamente.
"Non è possibile, ci deve essere un modo per calmarli".
Guardiamo in direzione del trambusto e vediamo che i quattro licantropi cominciano a emanare un'aura di potere, soprattutto Reese. Deglutisco forte e stringo più forte la giacca di Gabriel.
Mi feci coraggio e tornai verso di loro, prima di allontanarmi dissi alla mia amica di stare alla larga e che se li avesse visti iniziare a trasformarsi sarebbe dovuta scappare a cercare aiuto. Karla non sembrava affatto convinta di quello che le avevo detto, ma era l'unica opzione che avevamo, non sarò una guerriera come loro, ma almeno potevo intrattenerli abbastanza a lungo da far arrivare qualche Beta o Gamma a calmare le acque.
A stare così vicino a Reese il mio corpo trema, sono così terrorizzata che credo di essermi fatta la pipì addosso, prendo una piccola boccata d'aria e gli tiro delicatamente il braccio. Reese mi guarda da sopra la spalla, posso dire che i suoi occhi stanno iniziando a cambiare, ingoio la saliva con notevole difficoltà.
"Reese... lascia stare, non vale la pena di litigare con loro... non... non fare storie per favore...".
"Stai fuori dagli affari dei lupi, volpe...". Il modo in cui parla è piuttosto spaventoso.
È la prima volta che sento questa potente carica di energia, è vero che anche mio padre ha questa forza da lupo, ma non è assolutamente paragonabile a quella di una progenie Alfa. Mio padre aveva ragione... non c'è niente di peggio che affrontare uno di questi cuccioli... beh sì, affrontare un Alfa.
"Reese, non lasciare che il tuo sangue ti domini... sono semplici umani, non sono all'altezza del potere di un mutaforma... ti prego Reese, reagisci".
Ignorando le mie parole, si rivolge ad Adrian. Invece di rimangiarsi le parole o di mantenere il silenzio, gli dà un pugno in faccia.
Sento la mia anima che vuole lasciare il mio corpo, questo è il peggior errore che quello stupido uomo potesse fare... e tutto per colpa di quella stronza della sua ragazza.
Nonostante Reese abbia ricevuto un pugno in faccia, non indietreggia nemmeno, mette la mano destra sul braccio dell'atleta e lo allontana dal viso, vedo come gli occhi di Adrian sono spalancati e cerca di riprendere il braccio, ma non ci riesce. In quel momento mi metto davanti al cucciolo, la sua espressione è troppo spaventosa. In quel momento mi metto davanti al cucciolo, l'espressione del suo viso è troppo spaventosa.
"Adrian, chiedile scusa!". Grido di terrore e disperazione.
"Cosa?!" Esclama arrabbiato e offeso. "Certo che non lo faresti! Non farei mai una cosa del genere".
Vedo Reese stringere sempre di più la presa, mettendo Adrian in ginocchio a terra, i suoi amici vengono coinvolti nella lotta, tre di loro vengono rapidamente messi al tappeto dalla tribù di Reese.
"Dovresti ascoltarla, non vuoi che le cose peggiorino".
Gli altri amici dell'atleta vogliono partecipare, ma restano indietro.
"Non mi scuserei mai... non mi scuserei mai con una persona come te, sei solo una piccola nullità, non sei niente e nessuno e non lo sarai mai".
Sentirlo mi fa venire voglia di prendere a pugni Adrian, non fa che peggiorare le cose. Vago nella mia mente per qualche istante cercando di ricordare un incantesimo per calmare le bestie.
"Spero che funzioni, è la mia unica opzione... anche se potrei anche far venire Reese a cercarmi se lo facessi... non importa... è meglio questo che uccidere Adrian perché ha la lingua lunga".
Prendo il braccio di Reese, che tiene ancora la giacca di Gabriel, recito un incantesimo e vedo una debole luce verde emanare dalle mie mani, ma si perde nella luce che entra dalle enormi finestre della sala da pranzo. Reese si accorge di quello che sto cercando di fare e rilascia immediatamente Adrian, e ora tutta la sua attenzione è concentrata su di me.
In questo momento esistiamo solo io e lui, il modo in cui mi guarda è così pesante e soffocante che potrei uccidere chiunque per la pressione di trovarmi di fronte al figlio di un Alfa arrabbiato. Le mie mani non smettono di tremare, ho voglia di scappare a tutti i costi da questo predatore, ma non lo farò, non posso permettere che la sua dignità e il suo orgoglio vengano macchiati da un semplice e stupido umano che non pensa con la sua testa.
Non appena lascia andare Adrian, mi afferra i polsi con forza, al punto che mi scappa un urlo di dolore, per la paura chiudo un po' gli occhi e poi li riapro lentamente. Per quanto cerchi di rimanere calma, non ci riesco... ho troppa paura di Reese, l'aura che emana è troppo forte, cerco di allentare la presa, ma peggioro le cose.
"Volevi la mia attenzione? L'hai avuta".
"Non... Non essere arrabbiato Reese, non so molto del tuo, ma ti assicuro che arrabbiarti con un semplice umano non migliorerà il tuo umore... solo... fai un respiro profondo e...".
Mi tira con forza, avvicinandomi al suo petto, mentre il mio cuore accelera più di quanto già non faccia, con la sensazione che quel poveretto stia per esplodere da un momento all'altro.
"Ho voglia di cacciare... Ti do cinque minuti di vantaggio". Sussurra a voce così bassa che solo io posso sentirlo.
Lo guardo all'improvviso, terrorizzata da ciò che mi ha appena detto; no.... Non stai dicendo sul serio, vero? Voglio dire... capisco che ha l'istinto di un lupo, ma... credo che... no... no. Guardo attentamente i suoi occhi e capisco che è serio, deglutisco forte e per quanto cerchi di controllarmi non ci riesco, sono terrorizzata.